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Il ruolo dei fisici nelle problematiche energetiche e dello sviluppo sostenibile*

Salvatore Grasso Socio Anfea pubblica sul Magazine di ISES ITALIA*

Il ruolo del fisico professionista nel contesto della moderna industria energetica e delle politiche di sviluppo sostenibile è stato l’argomento centrale della Tavola Rotonda che si è tenuta lo scorso ottobre in occasione della seconda edizione dell’Assemblea Generale di ANFeA, l’Associazione Nazionale FISICA ed APPLICAZIONI.

Si tratta di una giovane Associazione che, nell’intento di riconoscere un ruolo istituzionale alla professione del fisico professionista, nel giro di due anni dalla sua costituzione, ha già raccolto centinaia di adesioni in tutta Italia da parte di tanti che condividono e sostengono lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze scientifiche, tecniche e tecnologiche dei fisici, come fattore di crescita della società, e la promozione delle scienze fisiche nella vita professionale e lavorativa. La massiccia partecipazione alla Tavola Rotonda testimonia il crescente senso di autoconsapevolezza dei fisici e dà un segnale forte alle istituzioni sulla questione del riconoscimento dell’Albo Professionale, avendo finora ottenuto il Disegno di Legge S. 2017 “Istituzione della Professione del Fisico”, presentato in Senato lo scorso 16 febbraio 2010 in accordo al D.Lgs. 206/2007 “Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali”.

Il mondo dell’energia e dello sviluppo ecosostenibile ha oggi più che mai fortemente bisogno della nuova professionalità del fisico. Questi, infatti, superato oramai l’anacronistico luogo comune “fisico=scienziato”, si propone come figura chiave di ampio respiro che, affiancando i tradizionali professionisti storicamente orientati a lavorare su problemi specifici, ha in più la capacità di analizzare e risolvere gli stessi inquadrandoli nell’ambito di sistemi complessi, distinguendo gli aspetti primari da quelli secondari. In particolare, il mondo delle fonti rinnovabili appare il naturale scenario di lavoro del fisico, insieme con tutte le tematiche correlate, quali ad esempio la certificazione energetica degli edifici.

Il settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, caratterizzato com’è da un numero elevatissimo di variabili, si sta rivelando un ideale ambiente di lavoro per il fisico professionista il quale, grazie alla sua naturale propensione scientifica, costituisce una figura di primo piano nella ricerca e sviluppo di fonti e soluzioni innovative. Si pensi, ad esempio, al solare termodinamico, una promettente fonte di energia pulita dal sole con un’affascinante storia millenaria, nata da un’idea del grande fisico Archimede oltre 2200 anni fa e ripresa oggi dal Premio Nobel Carlo Rubbia che ne sta promuovendo lo sviluppo in Spagna.

Peraltro il fisico apporta all’industria delle energie rinnovabili un contributo a “trecentosessantagradi” dal momento che egli si dimostra anche un professionista della gestione tecnico/finanziaria degli impianti di produzione elettrica da fonti consolidate e mature, come l’eolico e il fotovoltaico. La capacità organizzativa e manageriale è così ampiamente apprezzata che non è raro trovare fisici ai vertici delle aziende con ruoli di Direttore Generale e di Amministratore Delegato. Nel campo dell’efficienza energetica, al pari degli altri tecnici, il fisico è in grado di valutare il rendimento degli edifici e di progettare le misure di riduzione dei consumi così come previsto dal D.Lgs. 192/2005 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. ANFeA sta lavorando con le Regioni per ottenere l’inserimento dei fisici negli elenchi dei professionisti abilitati ad asseverare il certificato energetico; ad oggi le uniche Regioni ad aver riconosciuto questa categoria sono il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia, mentre in altre Amministrazioni la discussione è tuttora aperta.

Il ruolo del fisico professionista è imprescindibilmente legato alle attuali tematiche dell’energia e dell’ambiente. Non è un caso che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama abbia scelto come Ministro dell’Energia il Premio Nobel per la Fisica Steven Chu, già direttore dei Berkeley Labs per la ricerca sulle energie alternative e rinnovabili. E non ci meraviglieremo se nel mondo dei prossimi anni troveremo sempre più fisici in ruoli chiave dell’industria, dell’finanza e della politica mondiale. Quel mondo, se verrà, sarà forse migliore di quello che oggi ci lasciano i professionisti del passato.

*(Articolo tratto dal numero di Dicembre 2010 de Ilsoleatrecentosessantagradi, magazine mensile di ISES ITALIA – www.ilsoleatrecentosessantagradi.it).




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