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Santa Claus Father’s

Il “papà” di Babbo Natale, così come lo conosciamo oggi, è l’illustratore statunitense, di origini tedesche, Thomas Nast (1840-1902). Era il 3 gennaio 1863 quando pubblicò per la prima volta sulla copertina della rivista Harper’s weekly un signore panciuto, in pelliccia e con un cappello di lana in testa: una figura rassicurante che doveva servire all’esercito unionista per superare l’inverno più duro della Guerra di Secessione (1861-1865). Per questo la sua divisa richiamava la bandiera degli Stati Uniti: pantaloni a strisce e giacca a stelle, 34 come gli Stati federati di allora, compresi quelli del Sud.

Politicamente scorretto. La prima vignetta, pubblicata nel 1863, intitolata Santa Claus in the Camp,

ritraeva Babbo Natale in visita in un campo di soldati unionisti per portare loro dei doni. Il primo regalo estratto dalla slitta, però, era davvero raccapricciante: un burattino di legno con una corda legata intorno al collo. E non si trattava di una marionetta di Pinocchio, ma la versione pupazzo del presidente confederato Jefferson Davis (a capo della nazione dal 1861 al 1865) avversato dagli Unionisti. Paradossalmente, il disegnatore di Santa Claus non dimostrò mai di avere il classico spirito natalizio, anzi considerava tutto quello che aveva a che fare con la religione una minaccia per i valori americani.



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