Originario delle steppe dell’Asia, il topolino domestico ha cominciato la sua vita con l’uomo sin da quando questi ha iniziato a costruire villaggi e città. E da allora non se n’è più staccato. Oggi non c’è Paese che non abbia anche la sua popolazione residente di topolini domestici. Ma sono molti gli animali che sembrano preferire di gran lunga la vicinanza dell’uomo. Ai giardini pubblici è possibile osservare tortore, colombacci, cinciallegre, merli, fringuelli, gazze, cardellini, verdoni e altri ancora. Si può dire che non esista città italiana dove non vi sia il piccione domestico. Esso discende dal piccione selvatico, del quale ha conservato molte abitudini. Ad esempio, fa il nido su cornicioni, così come il suo parente selvatico fa il nido negli anfratti delle rocce a picco sul mare.
Dai ricci ai gabbiani
Sembra che il maggior numero di ricci muoia schiacciato dalle ruote delle automobili. Il riccio è un animale che preferisce vivere in campagna, sempre accanto a un fienile, a una legnaia, a un pollaio, in un cortile. Si muove di notte alla ricerca di cibo e quando vede sopraggiungere i fari di un’automobile ne rimane abbagliato, finendo molto spesso travolto. Altri animali che vivono accanto all’uomo e che escono solo di notte sono i pipistrelli. Il volo delle rondini sulle città padane annuncia l’arrivo della primavera, mentre ogni giardino che si rispetti ha la sua famiglia di merli. Il cinghiale sfrutta le coltivazioni dell’uomo: è molto diffuso dove vi sono macchie impenetrabili (nelle quali rifugiarsi di giorno) accanto a coltivazioni (dove scorrazzare e fare disastri di notte).
Per tantissimo tempo il lupo è stato perseguitato perché ritenuto un animale “cattivo”. Ma adesso non è più così. I pochi lupi che sono rimasti in Italia vanno a sfamarsi negli immondezzai posti nei paesi. Vi sono poi animali che sembrano particolarmente attratti dalle navi. Quando una nave si allontana da un porto (oppure vi si sta avvicinando) è seguita da stormi di gabbiani che attendono che dalla nave stessa vengano scaricati i rifiuti per cibarsene: più alto è il traffico navale, tanto maggiore è il numero di gabbiani. Sempre legata alle navi è la diffusione in tutto il mondo del topo nero. Prima era un ottimo arrampicatore che viveva solo nelle foreste dell’Asia sudorientale, poi un bel giorno decise di salire sui vascelli, e così si fece trasportare dall’uomo in tutto il mondo
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