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Menabo’ – Spazio creativo. Dove si plasma la materia e l’anima

Come la goccia che cade nel mare e lo riempie, così è l’apprezzabile iniziativa di Menabò-spazio creativo, capace di ridare speranza e restituire alla immensa città di Roma, così frenetica, dispersiva, dove tutto e nulla si accompagnano, un luogo d’incontro per ognuno, nessuno escluso, per vivere un’esperienza artistica, di crescita, di conoscenza, di espressione, di condivisione e di relazione sotto il segno dell’arte.
Il laboratorio d’arte Menabò ha appena compiuto un anno dalla sua apertura e già si sente nell’aria il profumo e la gioia creativa che parte dalla parola Menabo’ un termine usato nella carta stampata per disporre al meglio i contenuti e le immagini, un modello che organizza i pensieri e li dispone ordinatamente, una guida, un telaio, che ingloba tutti gli elementi che si tessono tra loro come un mosaico, ognuno ha il suo posto con tutto il necessario per completare il “quadro” dentro il quale si realizza il “menabò”.


Si sente la bellezza dei suoi “colori” che fluiscono tra le vie del territorio del quartiere Appio Claudio – Parco degli Acquedotti della città eterna, attirando famiglie, bambini, insegnanti, professionisti che riempiono la loro vita di quello che possiamo definire semplicemente “vita” recuperando sentimenti, incontri, spensieratezza, dialoghi, silenzi, pause, attraverso un unico principio attivo “L’ARTE”.
La proposta di Menabo’ è un’arte per tutti, da 0 a 99 anni, inclusiva, con qualsiasi abilità o preparazione, ciò significa che non bisogna avere competenze particolari ma solo la voglia di creare insieme, lasciando scorrere quell’energia imprigionata che ha bisogno di uscire da se stessi per liberare l’anima e tornare a “volare”.


La maestria di Angela, titolare del laboratorio, competente, professionale e con tanta sensibilità, avvia i suoi allievi dentro un viaggio incredibile, primordiale: l’uso dell’argilla, umida, grigia e informe che racconta la nostra essenza vitale e, come un flashback, lì tutto ebbe inizio, con il “Vasaio” per eccellenza che nella Creazione plasmò la terra per dar vita all’uomo e alla donna.
La lavorazione dell’argilla è da sempre una pratica antica che l’uomo ha inconsapevolmente esercitato nella storia di tutti i tempi, ancora oggi ne ammiriamo la bellezza nei musei che mostrano vasellame, piatti, utensili, statue e statuette, stemmi e tanto altro, dalle diverse forme perfette o imperfette, con tinte neutre o colorate.


In questo territorio, a due passi da Cinecittà, corre d’obbligo recuperare la filmografia internazionale che ha meravigliosamente e teneramente strutturato come un fil rouge l’uso del tornio e dell’argilla nel film “Ghost” del 1990, con Demi Moore e Patrick Swayze, vincitore di due premi Oscar.
La storia seppe creare suggestioni nel parallelo tra la passione d’amore vissuta tra due giovani e l’elemento del tornio e dell’argilla quale luogo delle emozioni più profonde, del ricordo, del ritorno di lui, Sam, che tragicamente ucciso restò vicino alla sua Molly, vasaia, che nella manipolazione dell’argilla sentiva che le loro anime si univano di nuovo, al di là e al di qua del tempo.
Queste citazioni per affermare che l’uso dell’argilla è un’esperienza creativa e sensoriale e ancor più, “naturale”, materiale affascinante che scaldandosi, attraverso pressioni e digitazioni, segue l’energia di ognuno nella sua speciale singolarità e si modella.


Una tecnica multidisciplinare che orienta nello spazio, che sviluppa la manualità fine, che allena al dettaglio e calibra la forza, raffina il tatto, esprime la fantasia fino a divenire prodotto artistico che manipolato si presta a tante forme, da fare e disfare, perché fornisce sempre una seconda possibilità rigeneratrice, senza necessariamente pretendere di voler riprodurre la realtà figurativa, dà vita concretamente alla forma del desiderio e dell’immaginazione.
Adulti, ragazzi e bambini, si immergono in questa materia così versatile e accogliente al tatto e iniziano ad apprendere, sperimentano attraverso percezioni sconosciute, si avviano alla scoperta di se stessi e della propria artisticità in un luogo libero e senza tempo.
Un materiale che aiuta tutti a recuperare la gentilezza del muoversi lentamente, la saggezza della pazienza, il sapore del saper aspettare perché dopo aver creato c’è un dopo in cui il manufatto passa nella seconda fase, quella della cottura, che, a volte, allena anche alla “perdita”, quando raramente l’opera non supera questo step che non è un punto di arrivo ma di ripartenza verso un nuovo progetto.
Poi, un ultimo passaggio in cui entusiasti si torna alla fantasia con la decorazione e con le rifiniture dei soggetti realizzati, con uso di pigmenti e smalti che racconteranno gusti, linguaggi, istinti, inclinazioni della nostra più intima ruota dei colori.
Menabo’ non è solo un laboratorio di ceramica ma offre corsi di avvicinamento all’arte con particolare approfondimento per l’arte contemporanea, l’approccio al disegno e alla pittura, step by step, usando varie tecniche come l’acquerello, le tempere, l’acrilico, e per la gioia dei bambini l’arte con i cartoon della Disney, sempre attraverso la collaborazione di insegnanti specializzati per proiettarsi in un vissuto sensoriale e narrativo, una vera terapia dell’anima.



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5 Comments

  1. Enrica Angelini

    Il laboratorio Menabò è qualcosa di unico nel nostro quartiere. Angela è una professionista e riesce a trasmettere la sua passione per l’arte a grandi e piccoli! Grazie

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  2. Barillari Cristina

    Buongiorno sono un’allieva del laboratorio Menabo’. Sono riuscita a realizzare un lavoro su tela con I colori a tempera che contiene tanti elementi a me molto cari. Io sono sempre stata affascinata dalla pittura ma per me che non ho mai disegnato mi sembrava impossibile fare qualcosa. Invece grazie all’aiuto della mia bravissima insegnante Caterina, ho realizzato un sogno. È stato molto piacevole imparare da lei le tecniche ed entrare nel mondo artistico. Spero di continuare questa bella esperienza con un corso di acquerelli. Grazie anche ad Angela che mi ha incoraggiata!
    Grazie!

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  3. Caterina Zizza

    L’articolo di Franca Canala ha colto l’essenza di Menabò quando scrive che ….. “La proposta di Menabo’ è un’arte per tutti, da 0 a 99 anni, inclusiva, con qualsiasi abilità o preparazione, ciò significa che non bisogna avere competenze particolari ma solo la voglia di creare insieme, lasciando scorrere quell’energia imprigionata che ha bisogno di uscire da se stessi per liberare l’anima e tornare a “volare”.” perché tutti abbiamo un’anima . Angela questa è la tua anima, grazie per quanto fai per tutti noi.

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  4. Marina

    Il laboratorio rappresenta non solo un luogo d’incontro per coltivare arte ma soprattutto è un’opportunità per relazionarci e creare insieme dei piacevoli momenti di aggregazione per adulti e bambini. Congratulazioni ad Angela e allo staff delle giovani Angelica e Anastasia che contribuiscono , attraverso i laboratori d’arte Disney ad avvicinare i bambini a questo tipo di esperienza

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