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Re Davide

Davide o David (in ebraico דָּוִד בֶּן יִשַׁי‎?, David ben Yishay; Betlemme, 1040 a.C. circa – Gerusalemme, 970 a.C. circa) ottavo dei figli di Iesse, fu scelto dal profeta Samuele per succedere al re Saul, alla cui corte entrò da giovanissimo. Si racconta che fu attendente e musico del re, divenne amico del principe Gionata, sposò la principessa Mikal, e si distinse in imprese eroi-che, una su tutte: l’uccisione del gigante filisteo Golia. Ma suscitò l’invidia di Saul che lo costrinse all’esilio.

E alla morte in battaglia del re, Davide fu riconosciuto prima sovrano di Giudea (1010 a.C.) e poi di Israele (1003 a.C.); infine conquistò Gerusalemme, città dei Gebusei.  Dalla nuova capitale condusse guerre contro i popoli vicini fondando un grande regno.

Portò l’Arca dell’Alleanza nella nuova capitale, ma non fu lui a erigere il tempio: l’onore spettò a suo figlio, il saggio Salomone. Davide ebbe varie mogli, ma la più celebre è l’ultima, Betsabea della quale si innamorò benché fosse già sposata.

Il problema fu risolto rapidamente, mandando incontro a morte certa il di lei marito (e per questo Dio punì Davide). Ma fu proprio Betsabea la madre di Salomone, l’erede al trono. Un trono che negli ultimi anni di regno Davide dovette difendere ben due volte dai propri figli: prima da Assalonne, che lo costrinse all’esilio prima di essere ucciso, e poi dal “golpista” Adonia. Quando Davide morì di vecchiaia, verso il 970 a.C., dopo quarant’anni di prosperità, Salomone prese il suo posto sul trono d’Israele.



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