Chi afferma che la nostra è la società dell’informazione ed ha il potere di divulgare tale notizia mente sapendo di mentire!. Sta commettendo un duplice errore. Il primo è che non c’è società senza informazione (ricordate i rapporti dettagliati scritti dagli antichi romani o meglio dagli egizi?). Il secondo è che quotidianamente siamo ragguagliati non solo dalle cose importanti ma anche su fatti che inflazionano e talvolta annullano l’informazione. Con il termine rumore non intendiamo solo quello molesto del vicino o quello proprio della teoria dell’informazione; intendiamo con tale sostantivo tutto che compromette la qualità comunicativa. Quante volte avete sentito trillare il telefonino in luoghi che richiedono raccoglimento? Che dire della conversazione interrotta da informazioni che ci distraggono e non sono “core”?. Nella tradizionale società della comunicazione i messaggi che ci arrivano ci notificano le sole cose di interesse. Ma non vi chiedono quotidianamente di dire la nostra con il laptop o con uno smartphone?. Ma allora come uscirne? La soluzione estrema (i famosi approcci bianco o nero nella società spesso non risolvono il problema) del tipo spegnere i computer e telefonini non è saggia. Scappare dalla metropoli ed andare su un eremo non risolve il problema del rumore in quanto molte suore di clausura navigano sul web. L’idea, è quella di seguire l’approccio del grande apostolo S. Paolo che suggeriva in una delle sue lettere di valutare attentamente tutte le cose e prenderne solo la parte buona scartando la cattiva. Quindi cercare di allenare il computer che madre natura vi ha concesso gratuitamente a fare oggettive e faticose selezioni dell’informazioni limitando il rumore!!
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