E’ Il capo dell’amministrazione comunale e, in quanto tale, organo esecutivo del Comune. È membro del consiglio comunale e nomina i componenti della giunta. Dapprima eletto dal consiglio comunale, scelto al proprio interno da almeno 2/3 dei consiglieri e a maggioranza assoluta, in forza della l. n. 81/1993 (modificata dalla l. n. 415/1993) viene ora eletto, essendo una figura importante nella vita amministrativa si è deciso di “avvicinarla” al popolo a suffragio universale direttamente dai cittadini, con criteri diversi secondo che i comuni abbiano più o meno di 15.000 abitanti. Dura in carica 5 anni; di norma chi ha ricoperto due mandati consecutivi non è immediatamente rieleggibile a meno che uno dei due mandati precedenti abbia avuto durata inferiore a 2 anni 6 mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.
Il sindaco ha la responsabilità della funzione di direzione politica del comune, che assume con la presentazione al consiglio delle linee programmatiche del suo governo ed esercita con la nomina dei suoi collaboratori politici e del vertice burocratico, con la definizione degli incarichi dirigenziali, con la scelta dei collaboratori esterni. Il sindaco convoca e presiede la giunta (art. 36, l. n. 142/1990) nonché il consiglio comunale quando non è previsto un presidente; sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici, all’esecuzione degli atti e all’espletamento delle funzioni attribuite o delegate al comune.
Le disposizioni normative che disciplinano la figura e le funzioni del sindaco sono state inserite nel d.lgs. n. 267/2000 (testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, t.u.e.l.), che raccoglie e riordina tutta la precedente normativa del settore (art. 50-70).
Il “personaggio” è attualissimo ma con un nome ed una storia antica che risale alla civiltà Greca. Syndikos è il nome Greco originale formato dalla fusione di Syn (significa insieme) e Dike (significa giustizia). Ad Atene era il magistrato che vigilava sull’uso delle leggi e il responsabile delle confische. Ai tempi di Romani la figura rimase come rappresentante delle città Greche di fronte all’imperatore. Nel Medioevo il termine fu dato alle cariche più svariate: al rappresentante del comune nelle controversie giuridiche; al revisore della gestione dei consoli o del podestà; all’ambasciatore, o, più spesso, al suo legato a latere col mandato speciale di obbligare legalmente il comune e di firmarne i capitoli relativi; al riscuotitore di collette; al capo di comunità rurali, di collegi d’arte; all’amministratore di monasteri ecc.
Aforismi sulla politica:
Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni (James Freeman Clarke)
Il miglior argomento contro la democrazia è una conversazione di cinque minuti con l’elettore medio. (Winston Churchill)
L’unica consolazione, di fronte a certi duelli elettorali fra due candidati, è che almeno uno dei due perderà. (Gesualdo Bufalino)
Il suffragio popolare è un mito e su ciò credo che potremo essere tutti d’accordo; ma è un mito necessario ed il migliore che finora sia stato inventato (Luigi Einaudi)
Le elezioni divengono una sorta di inebriante “lascia o raddoppia”, in cui sono in gioco le speranze e le aspirazioni dei candidati, non già problemi politici concreti (Erich Fromm)
L’umanità non potrà mai vedere la fine dei guai fino a quando gli amanti della saggezza non deterranno il potere politico, o i detentori del potere non diventeranno amanti della saggezza (Platone, La Repubblica)
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