Il professore ha iniziato la sua conferenza ricordando che nell’XI secolo Sant’Ildegarda di Bingen, che fu unica profetessa e musicista (probabilmente la prima donna musicista della storia cristiana), mistica e donna di potere, visionaria, filosofa e donna di medicina, scienziata e poetessa, umile e famosa in tutta Europa e che nelle sue visioni incontrava Sophia, la sapienza divina femminile, e da essa ispirata diede forma ad una descrizione dell’universo, del mondo e dell’uomo pervasa da un’armonia e una bellezza profonde. Per la santa, “armonia celeste” e “armonia musicale” si corrispondono. Simphonia è un concetto chiave nell’universo spirituale di Ildegarda, che lo usa per indicare non solo l’armonia dei suoni creati dalle voci e dagli strumenti, ma anche l’armonia celeste e l’armonia intima dell’uomo.
Il professore ha mostrato il quadro che rappresenta la visione del mondo di Sant’Ildegarda.
Qui si vede come la terra è al centro ed il sole sulla circonferenza e poi si nota come dal basso Dio con generosità forma il mondo.
Il professore con questo disegno ha voluto mettere l’accento sul fatto che non si può capire nulla dell’universo se non si accetta che il mondo è stato creato. Un mondo esistente per caso è incomprensibile.
Anche più tardi nel XIII secolo c’è stato un artista, un certo Giusto da Menabuoi, pittore padovano che ha rappresentato la creazione dell’universo, dove si vede Cristo che crea il cosmo.
Il professore ha poi osservato che c’è sempre questa concezione in cui si tende a metterci all’esterno dell’universo e pensare come se fossimo al di fuori del cosmo.
Solo con Galileo Galilei, le cose cambiano. L’uomo è immerso nel cosmo.
Galileo intuisce che le cose che succedono qui sulla terra sono simili a quelle che succedono nell’universo e che quindi la terra non è il centro del cosmo, ma che comunque è stato creato con una logica indefettibile. Galileo trae queste conclusioni quando notò che Giove ha le lune, come la terra ha la luna ecc…
Finalmente dopo questi spunti il professore è entrato in merito all’argomento della conferenza. Già il titolo è controcorrente visto che in genere si vuole studiare l’origine dell’universo e non la sua fine.
Ma per l’assemblea non addetta ai lavori di circa una cinquantina di persone è stato necessario introdurre il concetto del redfish attraverso il quale è dimostrato che l’universo si sta espandendo e che con il passare del tempo si espande sempre più velocemente.
Ma sappiamo che questa espansione non è infinita, né tanto meno che il mondo imploderà su se stesso.
Dai calcoli si dimostra che il cosmo è fatto di 4% materia visibile, 23% materia oscura ed il resto di una non ben definita energia di cui ancora non conosciamo l’evolversi.
Alla fine il professore dichiara comunque che l’organizzazione dell’universo e’ così perfetta che la si può intuire attraverso calcoli matematici, come se queste leggi matematiche fossero anteriori all’universo stesso. Infine chiude la conferenza proprio con questo interrogativo se la logica matematica descrive l’universo e la logica è dentro la mente umana, le leggi del cosmo sono anteriori alla sua creazione? Scoprire quale sarà la fine dell’universo significa trovare la soluzione alle 10 equazioni della teoria generale della relatività?
Ai posteri l’ardua sentenza….
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