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I primi pellegrini

Nel 1300 l’Europa vive ancora la fase di grande dinamismo economico che si era avviata con la cosiddetta rivoluzione agricola del XII secolo e con la rinascita delle città del XIII secolo. Lungo la direttrice che collega l’Italia del Nord alle Fiandre circolano. sempre più numerosi, mercanti carichi di sete italiane, spezie orientali, panni fiamminghi. A questo traffico commerciale si aggiunge quello dei pellegrini diretti verso luoghi di particolare devozione legati al culto dei santi, verso la crociata in Terrasanta o il giubileo a Roma.

Cambia l’ospitalità

Tutto questo gran movimento produce, in Europa, un’evoluzione del concetto di ospitalità, prima essenzialmente gratuita, che porta alla nascita di una vera e propria attività professionale. Una locanda, a pagamento, è una tappa obbligata per un cammino che può durare molti giorni, lungo strade maltenute, a piedi o con primitivi mezzi di trasporto, spesso attraverso boschi e foreste, alla mercé di briganti di ogni tipo. I pellegrini e i mercanti che si recavano a Gerusalemme. Roma o Santiago de Compostela lasciarono molti resoconti di viaggio. con preziose indicazioni di itinerari. Alcuni segnalarono solo le tappe da percorrere, altri anche le distanze e i possibili ricoveri. Questi itinerari, che suggerivano anche deviazioni, davano conto di un fitto reticolo di strade che si riducevano di numero man mano che si avvicinavano alla meta, diventando vere e proprie vie di pellegrinaggio. Dal VI all’XI seco- o i pellegrini che scendevano in Italia percorrevano la via Francigena (perché aveva origine nel territorio dei Franchi) o Romeo (perché arrivava a Roma, e romèi erano detti i pellegrini che la percorrevano) secondo un tracciato che evitava i confini tra i domini dell’impero bizantino e del Regno dei Longobardi.

La vendita dei beni ed il testamento

Le strade dei pellegrini e dei mercanti nel Medioevo erano ancora in gran parte quelle dei Romani, talmente solide da resistere a un abbandono secolare. Chi decideva di compiere un pellegrinaggio sapeva di andare incontro a molte spese e a seri pericoli. Per questo motivo, prima di partire, vendeva o ipotecava i propri beni e faceva testamento. Dopo aver ricevuto la benedizione dal proprio vescovo, il pellegrino procedeva al rituale della vestizione con il quale riceveva le varie componenti del suo abbigliamento. L’abito del pellegrino (mantella, bastone, cappello, fazzoletto, eccetera), oltre a rispondere a precise necessità pratiche, aveva una particolare simbologia.



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