2la: Moralità. In questo scenario politico italiano preelettorale abbastanza inconsueto e scarno di progettualità, quali indicazioni si possono dare all’elettore al fine di ridare fiducia nello strumento politico e nello sviluppo democratico di un paese moderno?
Valeriani: “La demagogia è un insulto al Paese. Noi ci rivolgeremo alla testa e al cuore degli italiani”. Mi sento di citare Pierluigi Bersani. Gli italiani, in questo momento più che mai, chiedono a ragione, alla politica, credibilità: che ci sia coerenza tra quello che dice un politico con quello che fa. Mi vengono in mente, poi, i cinque anni da consigliere comunale di opposizione, le 363 sedute di Consiglio Comunale, le 122 Interrogazioni, le 91 mozioni, i 74 ordini del giorno, le 194 riunioni di Commissione Controllo e Garanzia, le centinaia di cittadini, associazioni e comitati che ho incontrato in questo tempo. Mi vengono in mente le tante battaglie sostenute, alcune vinte, come quelle sull’abusivismo nella Capitale, quella importantissima contro la privatizzazione dell’acqua, altre fieramente combattute. È vero la politica è in crisi, ma non i valori e gli ideali in cui le persone oneste ancora si riconoscono.
2la: EUROPA. Quale potrebbe essere il ruolo degli uomini liberi e forti di sturziana memoria nella politica italiana che vede il nostro paese sempre più allineato con la politica europea? In particolare come progettare una linea politica in difesa dei diritti imprescindibili sulla difesa della vita, della famiglia e della libertà di educazione?
Valeriani: L’Italia è orgogliosamente europeista, è un valore e un connotato fondamentale e direi ormai genetico per il nostro Paese. Noi Italiani, ci ritroviamo, perché abbiamo contribuito a costituirli, nei suoi valori fondamentali. La difesa della vita, della famiglia e della libertà di educazione sono tre capisaldi forse usati troppo a sproposito dal linguaggio politico, vitali invece per i giovani, le nuove generazioni politiche e dirigenti del nostro Paese. Senza una politica attenta a queste questioni si crea smarrimento e non si educa una società pensante. Per questo abbiamo ora la responsabilità di rendere più competitiva, più forte, più autorevole, l’Europa nel panorama mondiale, con atti, leggi che tornino a tutelare questi valori.
2la: Costituzione. Nell’elogio che l’attore Benigni ha fatto della nostra Costituzione è emerso che molti paesi hanno attinto ad essa in relazione ai diritti fondamentali sulla dignità della persona compresi il diritto al lavoro, alla casa e alla salute. In questi decenni dal 1948 ad oggi tanto è stato fatto, ma ancora molto è rimasto da fare. Cosa dovrebbero includere i programmi elettorali per implementare quelle politiche a favore del bene comune, cioè realizzare più pienamente quanto la nostra costituzione prevede?
Valeriani: La nostra Costituzione è nata grazie al sacrificio di molti nostri Compatrioti che hanno dato la vita per aprirle la strada, donarle l’humus sul quale è fiorita. Far parte dell’Europa ci spinge ad una sana contaminazione con gli altri paesi membri, affinché possiamo prendere spunto dalle loro leggi e loro da noi. Il lavoro è tra le prime parole che troviamo nella nostra Carta. La sua vulnerabilità, ora più che mai sentita anche nella nostra regione, va contrastata con leggi e atti: favorendo la crescita, attuando una politica economica regionale, sullo spirito del Protocollo comunitario “Europa 2020”; sostenendo le piccole e medie imprese tramite la semplificazione amministrativa e finanziaria, favorendo l’innovazione, creando reti di impresa e un dialogo ricerca – impresa, sostenendo iniziative come le startup e l’internazionalizzazione. La Regione Lazio, inoltre, deve avere una maggiore capacità di utilizzare i fondi Europei. La Sanità, che è diventata emergenza anche nella Regione Lazio, è un bene comune e la politica, anche in considerazione della nostra Costituzione, ha il dovere di renderla efficace, efficiente e facilmente accessibile, tagliando gli sprechi e non i diritti, rifacendosi per esempio a modelli strutturati e funzionanti in Germania e in Francia. Ma la nostra legislazione per esempio è maestra in tema di confisca dei beni della mafia. In Francia, invece, i beni confiscati, circa a 300 milioni di euro l’anno, vanno principalmente alla polizia e al Ministero della Giustizia, in Italia, dove il valore è esponenzialmente più alto, parliamo di 6 miliardi, questi vengono riassegnati a cooperative, enti locali, o a validi progetti di privati. La confisca preventiva, così come è prevista dalla legislazione italiana, permette di mettere sotto sequestro i patrimoni senza aspettare la condanna penale del proprietario. In Francia dove è in vigore la confisca penale, la giustizia deve aspettare l’esito finale del processo per prendere possesso del bene. E soprattutto la vera novità per la Francia è l’idea che il crimine organizzato possa risarcire la società civile.
2la: LAVORO. Sempre più giovani disoccupati e sempre meno motivati a trovare lavoro? Quali strategie sarebbero percorribili a medio e breve termine. Gli immigrati hanno sostituito gli italiani in tanti lavori che i nostri ragazzi non fanno più. Ma anche tante industrie hanno spostato all’estero le catene di produzione.
Valeriani: La nuova onda di giovani italiani che emigra per trovare lavoro all’estero, ricercatori, artigiani, neo laureati, che in altri Paesi si affermano, crescono e trovano una loro dimensione sociale e lavorativa deve far riflettere le Istituzioni. La nostra regione è potenzialmente ricca di settori in cui investire per dare alle nuove generazioni un cammino sereno, dalla formazione, alla ricerca di un lavoro. é sbagliato affermare che i giovani sono choosy cioè schizzinosi, è necessario invece che Istituzioni e imprese riflettano sulla necessità di modernizzazione che la nostra società richiede e progettino nuovi percorsi lavorativi adeguati alle potenzialità e alle necessità che una regione importante come il Lazio può mettere in campo.
2la: ISTRUZIONE. Oltre al tema della competenza necessaria per affrontare le sfide di un mondo sempre più globalizzato, si presentano altri problemi che forse non sono stati affrontati in maniera sufficiente finora: per esempio l’integrazione, la sicurezza… Come affrontare queste tematiche ormai diventate emergenti.
Valeriani: È di pochi giorni fa la ricerca dell’Istat che vede nella regione Lazio il boom degli stranieri residenti, con una svolta fra il censimento sul 2001 e quello sul 2011: oggi nel Lazio sono 425.583, il triplo di dieci anni fa, senza contare le persone presenti sul territorio della regione senza permesso di soggiorno. L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente è passata da 29,6 a 77,3 per mille abitanti. Dato che a Roma, dove sono 342.562, sale a 85,7. Questo dato evidente chiede un’attenzione dalle Istituzioni che devono occuparsi dell’integrazione – che parte dalla formazione, l’istruzione prima di tutto, e che incide su un tema usato troppo spesso dalla destra in campagna elettorale, che è quello della sicurezza. La storia lo dimostra ed è maestra, una buona integrazione nel tessuto sociale, ha un risvolto prezioso in termini di sicurezza.
2la: AMBIENTE. Il tema ambientale ormai è un luogo comune ma che potremmo distinguere su due piani: Quello dei problemi del presente per il presente e quello del presente per il futuro. Traffico, smaltimento rifiuti, consumi energetici ecc…costituiscono lo scenario di un mondo complesso sempre meno governabile. Metropoli sempre più affollate e congestionate. Quelli che erano i privilegi di vivere in città si sono sempre più assottigliati nel tempo tanto che oggi chi può va a vivere nell’hinterland. Che fare per porre un argine all’inquinamento?
Valeriani: Il sistema ambientale deve diventare l’imprescindibile punto di riferimento per lo sviluppo del territorio. Questi anni di destra al governo, al Comune di Roma e alla Regione Lazio hanno portato al tracollo il trasporto pubblico, quello di superficie, le metropolitane e tutto il sistema delle linee extraurbane e hanno impoverito le aziende del settore. L’emergenza rifiuti, nel nostro territorio, rischia di diventare pari a quella campana, per questo è necessario cambiare rotta. Anche per la tutela dell’ambiente, visto che nel Lazio potrebbe essere un ottimo volano per l’economia. Le aree protette e la costa laziale per il turismo, la sostenibilità e la montagna per la green economy. Inoltre è necessario porre uno stop inderogabile al consumo di suolo, tutelare e valorizzare le aree agricole, con una costante manutenzione del territorio per prevenire calamità. Questo con uno sguardo attento all’agricoltura, fonte di lavoro e di nuova economia, come ricordano gli studi della Coldiretti.
2la: SANITA’. I tagli alla spesa pubblica spesso vanno a detrimento dei più deboli (anziani e bambini), e spesso sempre più spesso vanno a ridurre i posti letto negli ospedali pubblici. Come invertire questo trend “disumano”?
Valeriani: Sono d’accordo con Nicola Zingaretti che presentando il suo modello Lazio per la Sanità, ha chiamato all’appello il segretario Bersani, per un sostegno concreto della politica nazionale, che la sfida lanciata è smentire l’idea che un servizio pubblico universalistico non sia più sostenibile di fronte alla crisi che attraversa l’Europa, smentire il principio di egoismo sociale sul quale soffiano le destre. I tagli indiscriminati alla sanità, come nel pubblico impiego, vanno a colpire prima di tutto i cittadini più deboli. È di oggi la notizia che la Regione Lazio, quella governata dalla Polverini, quella che fino a ieri ha promosso e nominato manager nella Sanità, ha presentato lo sfratto all’associazione Peter Pan, quella che accoglie le famiglie e i bambini ricoverati e in cura per patologie oncologiche. Siamo al paradosso.
Valeriani Massimiliano è nato a Roma 45 anni fa, sposato, ed ha due figli. E’ laureato in Scienze Politiche. Consigliere comunale Pd e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Roma
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