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14th
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Il Natale di Lorenzo

Lo straordinario dipinto di Lorenzo Lotto (Venezia 1480 – Loreto 1557) raffigura l’interno della capanna di Betlemme. Si tratta della Natività dove al centro della rappresentazione il bambino Gesù suddivide la scena in due zone.


Quella a destra con San Giuseppe, un pastore, due angeli ed una pecora (simbolo del Sacrificio pasquale).

A sinistra l’adorazione di Maria e di un altro pastore col bue e l’asinello e sullo sfondo la finestra che apre sul cielo nel momento del crepuscolo, richiamando la compiacenza di Dio creatore che con il Natale di Gesù sta completando la Sua opera di salvezza per l’uomo.

Gesù fa, infatti, da mediatore tra il cielo e la terra.

Nel gesto di accarezzare il muso della pecorella come per volerci giocare unisce il mondo terrestre (pieno di preoccupazioni) e quello celeste (in adorazione). San Giuseppe con una mano frena il pastore e con l’altra ferma la pecora che con la zampa vorrebbe incedere ed avvicinarsi di più al bambinello.

Il pastore, invece, porta il dono, ma con tutte e due le mani sostiene la bestia in maniera che non calpesti Gesù steso sulla mangiatoia.

Tuttavia dietro san Giuseppe ed il pastore ci sono due angeli che gli sfiorano le spalle ciascuno con una mano come per dire: “Non vi preoccupate ci siamo noi a vegliare sul bimbo, state tranquilli la pecorella non gli farà alcun male”.

Dall’altra parte del quadro invece la scena emana tutt’altra emozione. Rappresenta il mondo da dove Gesù viene, si tratta dell’estasi dell’adorazione, della contemplazione, la Madonna in ginocchio a mani giunte sembra non curarsi affatto del gioco di suo Figlio con la pecorella, né tanto meno è preoccupata di evitare possibili incidenti. Così pure il pastore dietro la Vergine fissa Gesù senza curarsi di altro. Solo il bue e l’asinello (la creazione terrestre) e uno dei 2 angeli a destra (la creazione celeste) volgono lo sguardo allo spettatore come per dire: guardate che meraviglia, ancora non vi siete accorti di cosa sta succedendo?…



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