«È stato il primo film giapponese distribuito in Occidente, il primo a vincere il Leone d’Oro, il primo a…»: inizia spesso così il discorso su Rashomon, un’opera da tutti riconosciuta come un capolavoro della cinematografia giapponese, idealizzata dal pubblico, in molti casi equivocata dalla critica, citata e copiata da altri film e poi da fumetti, videogiochi, serial TV e pièce teatrali. Questo volume «spoglia» la pellicola da ogni forma di esegesi troppo influenzata dalla sua «aura» e dipendente dal dovere dell’interpretazione giusta, ridando valore al quadro congiunturale e agli interventi dei soggetti che hanno concorso alla sua genesi. Inoltre, giacché la pellicola di Kurosawa parla pur sempre di un delitto irrisolto, Dalla Gassa esplora a fondo l’ambiguità all’origine dell’enigma, esaminando quegli espedienti formali e narrativi che slegano l’attività percettiva dello spettatore dalla sua attitudine ermeneutica e fanno di Rashomon un testo aperto a una pluralità quasi infinita di interpretazioni. Conducendo sul testo filmico un’analisi puntuale, filologicamente minuziosa e fondata sullo studio delle sue origini letterarie e delle circostanze economico-sociali in cui è nato, questo saggio fornisce al lettore una guida suggestiva e indispensabile al mistero rashomoniano.
Edizioni Lindau – pp. 248 – 19,00€
ISBN: 978-88-7180-980-9
Paola Di Giuseppe (ha curato varie filmografie, da Ozu a Kitano passando per Kurosawa, Mizoguchi e Oshima, ma anche l’Heimat di Reitz e la l’intera filmografia di Lanzmann) nella testata giornalistica Indie eye STRANEILLUSIONI afferma “Parlare di Rashōmon a sessantun anni da quella Mostra del Cinema di Venezia che aprì all’Occidente le porte di una cinematografia pressoché sconosciuta, e farlo dopo la mole enorme di contributi, esegesi, proposte ermeneutiche fiorite negli anni, é impresa ardua e insieme intrigante, per chi la compie e per chi legge. Al lettore esigente e allo spettatore appassionato di cinema dell’Estremo Oriente, e non solo, la rilettura di Rashōmon condotta con l’acume d’indagine della recente pubblicazione di Marco Dalla Gassa rinnova il piacere della visione, poiché libera il film da incrostazioni e interpretazioni non di rado estranee allo spirito dell’opera.”
Marco Dalla Gassa ha insegnato «Storia del cinema del Vicino ed Estremo Oriente» all’Università Ca’ Foscari di Venezia e «Teoria e tecnica del linguaggio audiovisivo» al DAMS di Trieste. Oltre ad aver scritto saggi per riviste accademiche, è autore diAbbas Kiarostami (Le Mani 2001), Il cinema di Zhang Yimou (Le Mani 2003, co-autore Fabrizio Colamartino), Il cinema dell’Estremo Oriente (UTET Università 2010, co-autore Dario Tomasi), Approdo a Tulum. Le Neverland a fumetti di Fellini e Manara(LT2 2011, co-autore Antonio Tripodi).
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