Il termine megaliti (dal greco mègas «grande» e lìthos «pietra») è usato dagli archeologi per indicare antiche costruzioni realizzate con enormi blocchi di pietra. Le tipologie più frequenti sono:
Menhir (bretone: men = pietra, hir = lunga).
Blocchi, isolati o a gruppi, di pietra rossa. I gruppi, se disposti a cerchi concentrici, sono detti cromlech (bretone: crom = tondo, lech = pietra); allineamenti se disposti su file. Erano sicuramente monumenti tribali, poiché solo la collaborazione di tutta la comunità poteva consentirne il trasporto e la posa. Ma ignoriamo come venissero trasportati ed eretti, se fossero pietre commemorative o monumenti religiosi; in tal caso erano probabilmente connessi con il culto del Sole. Ancora in epoca cristiana erano oggetto di una superstiziosa venerazione.
In Francia sono oltre 6000 (4500 in Bretagna, dei quali 3450 nel dipartimento di Morbihan). Il più alto (20 metri, 300 tonnellate), ora spezzato, era a Locmariaquer. A Carnac (Morbihan) un allineamento di 3 chilometri orientato in senso oriente-occidente e disposto su tre file conta 2673 menhir. Il cromlech di Stonehenge (Inghilterra, 1850 a. C. al C 14) copre un’area di 100.000 metri quadrati. Nel Sud della Francia caratteristici i menhir scolpiti, detti Statue-stele, alti fino a 2 metri. Raffigurano, con tratti stilizzati, idoli femminili.
Dolmen (bretone: dol = tavola, men = pietra).
Blocchi disposti orizzontalmente, poggianti su altri verticali. L’insieme dà l’impressione di una tavola, donde il nome. Sono monumenti funebri, e come tali furono usati anche in epoca posteriore, taluni fino al tempo dei Romani. Non di rado presentano, oltre alla cella mortuaria, un corridoio d’accesso e un vestibolo. Talvolta sono ricoperti da un tumulo di pietre (galgal) o di terra.
Il galgal ellittico di Mané-er-Hroek (Locmariaquer) è alto 10 metri, lungo 100, largo 60; il tumulo di Mané-Lud (Locmariaquer), lungo 80 metri, recava disposti in circolo crani di cavalli sacrificati probabilmente al Sole; quello dell’isola di Gavrinis (Morbihan) ha 60 metri di diametro, un corridoio d’accesso di metri 12,50, una cella larga 4 metri e alta 4,60. Il tumulo più notevole è però il cosiddetto Mont-Saint-Michel (Bret.), lungo 115 metri e largo 58. La sua cella, cosa non insolita, è decorata. I dolmen sono disseminati su un’area vastissima: Francia (4500), Belgio e Olanda, Germania, Scandinavia meridionale, Russia, India, Palestina, Siria, Africa, Italia meridionale, Spagna.
Sepolcri ipogei (greco: ipò = sotto, ghé = terra).
Grotte artificiali la cui struttura varia a seconda del terreno in cui sono scavate. Sono spesso decorati a bassorilievi (stessi idoli delle statue-stele). Meno spettacolari dei menhir e dei dolmen, hanno però fornito informazioni preziose sia sul bagaglio tecnico che sulla struttura sociale dei megalitici e sui loro rapporti con gli altri popoli.
In Italia gli ipogei sono assai diffusi, specie nel Meridione. I più famosi sono le sarde «domus de janas» (dimore di streghe), che però alcuni assegnano all’età successiva.
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