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Massimiliano Kolbe

Massimiliano Maria Kolbe (Zduńska Wola, 8 gennaio 1894 – Auschwitz, 14 agosto 1941) fu un frate francescano conventuale (vero nome Raimondo) che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Beatificato nel 1971, nel 1982 è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II.

2la: Ma che cosa può uscire di buono da Auschwitz?

Massimiliano: A me viene in mente Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce) e la speranza contro ogni disperazione in quanto «…l’odio non serve a niente… Solo l’amore crea!».

2la: Avevi una “vocazione” per i luoghi ove l’uomo esprime il suo più grande degrado? Cosa sei stato a che fare a Nagasaki?

Massimiliano: Andai in Giappone per fondare la “città di Maria” a Nagasaki ed il 24 Maggio del 1930 la tipografia stampò le prime diecimila copie de “Il Cavaliere dell’Immacolata” in giapponese. Non sapevo che un decennio dopo anche quel posto sarebbe diventato motivo di degrado per l’uomo comunque fondai un convento alle falde del monte Hikosan, che prese il nome di Mugenzai no Sono (Giardino dell’Immacolata) in cui si rifugiarono molti orfani dopo la sciagurata esplosione della bomba atomica americana a Nagasaki

2la: Anche per te, come per molti grandi uomini, la potenza del vostro Dio si rivela in chi è debilitato e molto malato. Eri malato di Tubercolosi?

Massimiliano: La malattia che “esplose” durante il mio soggiorno romano, cominciò a darmi numerose emorragie, si trattava di tubercolosi e questa malattia mi accompagnerà per il resto dei miei giorni

2la: Dicono che conoscevi e parlavi Italiano

Massimiliano: Il 28 aprile 1918 venni ordinato sacerdote nella basilica di Sant’Andrea della Valle, a Roma, e il giorno successivo celebrai la mia prima messa nella vicina basilica di Sant’Andrea delle Fratte. Nel 1919, conseguito il dottorato in teologia presso la Facoltà Teologica di san Bonaventura, Dall’esperienza di studio in Italia trassi anche una buona conoscenza dell’italiano, lingua nella quale ho redatto molti scritti

2la: Un precursore delle Telecomunicazioni radioamatore SP3RN?

Massimiliano: Sò di essere il Patrono dei Radioamatori. Si ero appassionato di radio e dei moderni mezzi di comunicazione, avevo ottenuto nel 1938, solo tre settimane prima di essere deportato, il nominativo di radioamatore SP3RN

2la: Che coincidenza! quando S. Maria Goretti fu Santificata era presente in San Pietro il suo aguzzino. Quando il tuo concittadino Giovanni Paolo II ti canonizzò solennemente il 10 Ottobre 1982 dicendo di te “con il suo martirio egli ha riportato la vittoria mediante l’amore e la fede, in un luogo costruito per la negazione della fede in Dio e nell’uomo” era presente in San Pietro l’uomo al quale eroicamente salvasti la vita: Francesco Gajowniczek. (Il prigioniero salvato da San Massimiliano Maria Kolbe, (morì nel 1995) e che mai avrebbe pensato di contribuire con il suo gesto di paura a fare del suo salvatore uno dei santi più significativi del nostro secolo)

Massimiliano: Amore non eroismo. Non ho alcun merito: la Madonna era con me, mi ha sorretto e confortato. Ho aiutato a morire gli uomini con dignità, senza disperazione. Coincidenze? Per chi crede solo Provvidenza!

2la: Solito approccio Francescano….

Massimiliano: Ho fatto del tutto per essere simile al nostro fondatore e maestro.



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