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Il Futurismo

Il Futurismo é un movimento letterario e artistico sorto in Italia nel 1909 e fondato dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, che assieme ai suoi seguaci U. Boccioni, Carlo Carrà, L. Russolo, G. Balla e G. Severini, pubblica sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna e su le Figaro di Parigi il suo Manifesto del Futurismo, che contiene già tutte le linee essenziali del movimento.

 Il futurismo rifiuta il concetto di un’arte elitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi riservati alla cultura, propone l’esaltazione della modernità e l’impeto artistico. Una delle caratteristiche tipiche del futurismo è la grande produzione di manifesti, attraverso i quali gli artisti dichiaravano i propri obiettivi e gli strumenti per ottenerli. Il primi manifesti sulla pittura futurista risalgono al 1910 e al 1911 e sono firmati da Carlo Carrà, Luigi Russolo, Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Gino Severini.

Successivamente vennero pubblicati altri manifesti che riguardano il teatro, le arti figurative, la scenografia, la musica, l’aeropoesia, l’aeropittura e la politica. Fino all’ultimo che risale alla Seconda guerra mondiale.

Il futurismo è un movimento che ha connotato sul piano culturale i primi decenni del Novecento. “Noi vogliamo cantare l’ amore del pericolo, esaltare l’ insonnia febbrile,il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno; noi vogliamo glorificare la guerra, il militarismo, il patriottismo, noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie, noi non vogliamo più sapere del passato, noi, giovani e forti futuristi”. Queste sono le  affermazioni che sono apparse nel 1909 nel manifesto del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Mainetti. Ad esso aderirono scrittori, poeti, pittori, musicisti europei, americani, giapponesi, cinesi. Tutti avevano in comune con il fondatore del nuovo movimento l’ entusiasmo per il futuro, il gusto per la provocazione e l’ agonismo. Sul piano politico i futuristi erano favorevoli ad una rivoluzione totale che avrebbe dovuto mutare ogni aspetto della vita individuale e collettiva, cambiare la mentalità e i costumi, spazzare via le tendenze democratiche che appiattivano, secondo il movimento, le differenze tra gli individui e di preferire i mediocri e gli opportunisti. E questo tramite un governo che doveva attribuire agli artisti la guida spirituale della nazione: “ Artisti al potere.” Quando scoppiò la prima guerra mondiale, i futuristi furono i primi a chiedere l’ intervento contro l’ Austria e la Germania, e quando l’ Italia partecipò alla guerra partirono volontari con Marinetti in testa,  e si fecero onore al fronte e molti persero la vita.



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