Mettiti nei panni di un rifugiato ed ora giudica la tua vita. Valuta le difficoltà, gli ostacoli, che incontrerai. Pensa alle torture che potresti subire. Alla famiglia, agli amici, alle persone che ami ,che all’improvviso non ci saranno piú, perchè sarai costretto a fuggire. Ora rifletti e vedi se ti conviene lamentarti di ció che non possiedi o dei tuoi problemi.
Il libro,”Terre senza promesse”, ti apre gli occhi. Esprime una realtà e degli eventi, che mai ti saresti immaginato. Storie di uomini di cui rimani stupito.
Oggi ormai diamo tutto per scontato.Reputiamo che ogni singolo individuo venga rispettato egualmente in tutte le parti del mondo. Ma ci sbagliamo, non é per niente cosí. Ci sono paesi nel mondo in cui persiste la dittatura e il non rispetto della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: Asmara, Adis Adeba,Etiopia,Eritrea, Libia. In questi non vivi. Non puoi esprimere le tue opinioni,protestare,o,addirittura,avvalerti della possibilità di istruirti.
Ora rendiamoci conto:stiamo nel 2019 ed ancora l’ uomo non è libero e autonomo,come nell’epoche remote. Questo capita,a mio giudizio,perchè siamo imperterriti a vedere una realtà apparente, a fingere che vada tutto bene. Pensiamo soltanto al nostro piccolo nucleo famigliare,sociale.
Rammento la lettura di una storia di un rifugiato,riuscito ad arrivare in Italia. Egli ,dopo molti anni, si sente in dovere di raccontare alla madre la verità del suo lungo viaggio:sedici anni di sofferenze. Sa benissimo peró dell’ impossibilità che lei possa leggere questa lettera,in quanto non vi è piú in contatto,dal giorno della partenza.
Quando l ho letta,mi sono commossa. Non avrei mai creduto che un essere umano fosse in grado di sopportare un dolore psichico e fisico,che non si puó definire per quanto grave,e continuare ad avere la speranza di raggiungere la metà.
Ecco è proprio questa che dovremmo coltivare dentro noi stessi,non perderla mai di vista.
Si possono apprendere molti insegnamenti,leggendo la sua testimonianza. Non dobbiamo essere insoddisfatti della nostra vita,ma ricordarci sempre di chi ,invece,si possa trovare in situazioni piú complicate. Tentare quindi di essere felici di essa,anche se non ci sembra perfetta.
Spesso incombiamo in molti ostacoli,dai quali cerchiamo di uscire. A volte ci appare impossibile riuscirci,e siamo inclini a gettare subito la spugna.
Ritengo che difficoltà peggiori,da quelle affrontate dal rifugiato in questione,non esistano. Egli ha subito sofferenze fisiche,la clavicola spezzata,le torture,la fame e la sete,ma soprattutto traumi interiori: sentire le grida dei bambini e delle donne violentate e
non poter fare nulla. Rendersi conto che l essere umano è capace di infliggere cosí tanto male.
Nei carceri libici l’uomo non è considerato come tale.Massacri,torture,uccisioni,sono una routine. Ogni rifugiato,quando giunge lì, sa che il suo destino è scritto:senza denaro,muori. Sono
Milioni le persone che,fuggendo dal loro paese con l’intenzione di arrivare in Europa, si inoltrano in questo luogo di sterminio, senza via d’ uscita.
Mole di testimonianze di comportamenti cosí disumani, eppure ancora nessuna reazione concreta in grado di porre fine a tale obbrobrio.
L’ insegnamento dell’ autore di questo racconto è raccapricciante:”mai aspettarsi niente da nessuno”.È proprio vero,purtroppo.Egli,chiedendo aiuto durante il suo viaggio,non è stato mai ascoltato.
Constatare che, all’interno del paese in cui vivo, protagonista dei media odierni,si siano prese posizioni così forti,mi fa rabbia.Uomini che sbarcano a Lampedusa,dopo un lungo tragitto,durato giorni,che vengono trattati in condizioni pessime,”etichettati”,o addirittura rinviati alla loro patria,con la possibilità di venire uccisi.Per non parlare poi di coloro che si permettono anche di opporsi,di non volerli qui,del “chiudiamo i porti”.Se tu fossi costretto a scappare,ti piacerebbe essere trattato cosi,come una mera “merce”non gradita? Credo proprio di no.
Il libro,” Terre Senza Promesse”,sensibilizza molto soprattutto approfondisce l’argomento dell emigrazione di cui si sente parlare molto oggi. Consiglio vivamente la sua lettura.
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