
- Re dei Longobardi
- Nato in Pannonia (attuale Ungheria) nel 530
- Morto assassinato a Verona nel 572
Hanno detto di Lui
- Con il cranio di Cunimondo, re dei Gepidi, Alboino fece una coppa chiamata, nella sua lingua, “skala” ( J.M. Wallace-Hedrill, storico).
- Piombò sull’Italia… e non aveva affatto il rispetto che aveva avuto il goto Teodorico per un’alta e antica civiltà. La sua storia è zeppa di fatti crudeli ( C. Grimber, storico).
- Come una spada sguainata, queste orde selvagge, guidate da Alboino, si gettarono su di noi e dappertutto gli uomini cadevano come spighe falciate (San Gregorio Magno).
- Nel settembre 569 Alboino entrò a Milano. Nel 572 si insediò a Verona nel palazzo di Teodorico, quasi a voler significare che il suo regno si riallacciava alla tradizione della monarchia gota (F. Gegorovius, storico).
- Il nostro Medioevo comincia, nei suoi aspetti più bui, dal giorno in cui Alboino conquista Pavia (G. Pepe, storico).
- Alboino era più di un re, era un mito. Le genti barbare di mezza Europa cantavano la sua gloria, il suo valore… Alboino, dopo aver per tre anni e mezzo regnato in Italia, fu ucciso…Rosmunda, mentre il re si godeva il sonno pomeridiano, fece entrare il sicario… (Paolo Diacono, storico del tempo).
- I particolari dell’uccisione di Alboino sono leggendari, ma concordano nell’attribuire la causa immediata alla vendetta di Rosmunda per essere stata costretta, durante un banchetto, a bere nel cranio del padre… (Enc. Rizzoli-Larousse).
- I Longobardi rifiutarono, dopo la morte di Alboino, di sottostare a un nuovo re… Le miserie d’Italia raggiunsero forse in quell’epoca il loro culmine più alto (G. Volpe, storico).
L’assedio di Pavia
569-giugno 572. Anche se, certamente, son più spettacolari le battaglie in campo aperto sostenute da Alboino contro i Gepidi, in Pannonia, per la storia d’Italia è importante l’assedio di Pavia, l’unica città che resistette all’assalto del re longobardo. Oltre che dagli abitanti, Pavia era difesa da una guarnigione bizantina. Alboino-barbaro valoroso ma rozzo- era del tutto inesperto di operazioni da assedio; Pavia resse per tre anni ai suoi attacchi e capitolò per fame. Alboino aveva giurato di passare al fil di spada tutti gli abitanti, ma rinunciò alla vendetta e , per quanto fosse feroce, capì che distruggere Pavia sarebbe stato un errore: la città aveva dimostrato di essere una formidabile piazzaforte e avrebbe potuto essergli utile per minacciare i possedimenti bizantini in Italia. Alboino scelse Pavia come capitale del Regno longobardo, e da Pavia i suoi successori continuarono l’espansione conquistatrice nella penisola.
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