Isaac Newton (1642-1727)
Gli autori più moderni, come i più antichi, lottano per subordinare i fenomeni della Natura alle leggi della matematica.
Fernando Pessoa (1888-1935)Il binomio di Newton è bello come la Venere di Milo, peccato che pochi se ne accorgano.
Karl Raimund Popper (1902-1994)
Non conosco scienziato creativo che non abbia commesso errori: e sto pensando a scienziati sommi come Galileo, Kepler, Newton, Einstein, Darwin, Mendel, Pasteur, Koch, Crick, e anche Hilbert e Gödel. Non solo tutti gli animali sono fallibili, ma anche tutti gli uomini. Esistono quindi degli esperti, ma non delle autorità assolute, un fatto di cui non si tiene ancora sufficientemente conto. Ovviamente siamo tutti consapevoli che non dovremmo commettere errori, e per questo ci impegniamo con tutte le forze (forse Gödel si impegnò più di chiunque altro). Ma nondimeno rimaniamo animali fallibili – esseri mortali fallibili, come pensavano i primi filosofi greci: solo gli dèi possono sapere, noi mortali possiamo solo avere opinioni e supposizioni.
Giulio Giorello (filosofo e matematico contemporaneo)
La scienza può dare spunto a una miriade di narrazioni affascinanti a un tempo epiche e drammatiche: Archimede che perisce insieme con la sua Siracusa; Galileo costretto all’abiura di fronte al Sant’Uffizio; il giovane Newton che spiega matematicamente “l’elegante compagine del Sole, dei pianeti e delle comete” mentre infuria la peste e il Grande Incendio devasta Londra; Lavoisier che si consacra alla nuova chimica, ma perde la testa sotto il terrore; Darwin che, imbarcato sul Beagle, deve combattere col mal di mare prima di affrontare in terra ferma chi giudica “empia” la sua teoria dell’evoluzione; Enrico Fermi, il “navigatore della fisica”, che sbarca a New York, pronto ad arruolare la “teoria atomica” al servizio del mondo libero. La scienza riesce ad insinuarsi nelle pieghe della Storia con la maiuscola […].
{jcomments on}
© 2la.it - Riproduzione riservata.