Apr
19th
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Voce alla Vittima

Giustizia a costo zero per chi rimane vittima della malasanità. Aiuto a chi ha subito danni per errori tecnici, trascuratezza o azzardi del medico. Ma non solo. Aiuti anche al camice bianco e all’operatore sanitario vittima di aggressioni o disfunzioni dell’organizzazione amministrativa. E’ su questo terreno e con queste finalità che opera l’Associazione Voce alla vittima, una Onlus attiva da circa un anno, a cui si sono già rivolti circa 200 vittime della sanità.

“Tra questi – afferma il presidente dell’Associazione, Michele Del Re – anche 8 medici“. L’Associazione opera con il patrocinio della Croce rossa italiana. “Voce alla vittima – sottolinea Del Re – non ha finalità di giustizia vendicativa, ma opera per il ristoro della vittima di un torto penale o civile con interventi fattibili oggi”. Per tutelare l’interesse del paziente e del personale sanitario, e per rendere meno costoso il ricorso alla giustizia in caso di danni, l’Associazione lancia anche alcune proposte concrete, come ad esempio mettere una sorta di ’scatola nera’ nelle sale operatorie. “Inserire la videoregistrazione nelle sale operatorie e in quelle di rianimazione – spiega Del Re – sarà come la scatola nera degli aerei da custodirsi gelosamente e da aprirsi soltanto se c’è un evento di danno sospetto, previo provvedimento del magistrato”. Anche in materia di documentazione medica l’Associazione pensa ad alcuni correttivi per ridurre i rischi. “I documenti e la cartella clinica devono essere disponibili durante la degenza e integralmente al momento dell’uscita del paziente dall’ospedale. Abbiamo accertato che il ritardo medio per la consegna, da Domodossola a Canicattì, è di 30 giorni. Si tratta semplicemente di fare un duplicato in corso di ricovero, su carta o su dischetto, tanto da rendere disponibile la cartella in tempo reale in corso di ricovero perchè il paziente possa conoscere, valutare, dare il consenso a nuovi trattamenti, terapie, interventi medici e se necessario o negarlo”. Un’altra proposta dell’Associazione tocca i costi legati alle cause sanitarie. “Le cause per il risarcimento dei danni sanitari – sottolinea Del Re – devono essere esenti da contributi fiscali, come le cause di lavoro. E’ assurdo che una vittima che ha subito un grave danno debba pagare fino a 1.200 euro per l’iscrizione a ruolo, cioè aggiungere uno stipendio al danno subito. Per questo – conclude – è necessaria una legge di estensione delle esenzioni”.

 



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