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27th
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I test psicologici

Con la parola “test” si intende genericamente, un saggio, un esperimento e anche un mezzo o un criterio di prova, di analisi e di valutazione.

Più precisamente si intende una procedura sistematica attraverso la quale viene presentato a una persona un insieme di stimoli – domande, problemi, compiti – in grado di elicitare particolari risposte valutabili ed interpretabili quantitativamente sulla base di criteri specifici o di definiti standard prestazionali[1].

Il test in pratica è uno strumento costruito per indagare o quantificare una certa specifica dimensione.

Per parlare propriamente di “test psicologico” bisogna risalire al 1890, quando J.M. Cattel[2] lo usa come strumento di misura, costruito allo scopo di fornire, la valutazione oggettiva di un comportamento di un individuo in condizioni standardizzate (comparazione statistica con quello di altri individui nella stessa situazione di misura).

Successivamente ci fu un gran proliferare di test psicologici sia quelli che misuravano l’intelligenza che quelli che valutavano la personalità sia quantitativamente che qualitativamente.

Però negli anni ‘70, alcuni ricercatori cominciarono a sostenere che i test erano impiegati acriticamente addirittura ai fini discriminatori e razziali, cosicché se ne ridusse l’uso in quasi tutti i settori della psicologia.

Nell’ultima decade del 20° sec. sono stati reintrodotti sistematicamente nelle ricerche psicologiche ma come uno strumento complementare ad altre tecniche di indagine (colloquio, intervista, osservazione del comportamento, misurazioni fisiologiche ecc.).

In ogni casi i test devono rispondere a determinati criteri prima di essere impiegati:

  • standardizzazione (la somministrazione ha modalità prefissate, in modo tale che i soggetti siano esaminati nelle stesse condizioni cosicché si possano confrontare le loro risposte e prestazioni);
  • norme (per ogni test devono essere indicati dei valori normativi/soglie);
  • oggettività (un t. deve garantire l’acquisizione di dati oggettivi che non risentano di influenze soggettive ed esterne);
  • attendibilità (i risultati devono avere un carattere di stabilità cioè rimanere invariati se il test viene applicato più volte a uno stesso soggetto);
  • validità (i risultati debbono misurare effettivamente i processi e le variabili in esame).

Accennando solo al fatto che tutti questi criteri sono soggetti a specifici controlli che ne valutano il grado di bontà, possiamo sinteticamente accennare alla classificazione dei test che sulla base dell’aspetto psicologico si articola in due grandi gruppi:

1)   cognitivi

2)   non cognitivi

Il primo gruppo attiene ai test con i quali si chiede al soggetto di esprimere il massimo delle sue capacità e sostanzialmente si tratta di test di intelligenza, test di profitto e test di attitudine; generalmente usati nella selezione od orientamento.

Mentre il secondo gruppo è a sua volta suddiviso in test di personalità e test di atteggiamento, dove i test di personalità possono essere di tipo obiettivo o di tipo proiettivo.

Il tipo obiettivo è quello dove lo stimolo è ben definito ed ammette solo risposte limitate, mentre il tipo proiettivo (vedi ad esempio l’immagine in questo articolo) ha uno stimolo volutamente ambiguo e, quindi, permette un ampia gamma di interpretazioni da parte del soggetto.

Bisogna però tener presente che, poiché sono differenti le teorie di personalità, la differenza sostanziale tra i test obiettivi e quelli proiettivi sta nel modo con cui vengono raccolte e valutate le informazioni[3].

Infine i test non cognitivi che misurano l’atteggiamento possono essere uni o multi dimensionali e “riguardano un insieme di affermazioni o item relativi all’atteggiamento che un soggetto assume verso un oggetto oppure relativi semplicemente alla sua opinione”[4].

 


[1] Zeidner, Most, 1992

[2] Psicologo americano allievo di Wundt, che costruì il primo laboratorio sperimentale.

[3] Granieri, a cura di, I test di personalità, UTET, 2014

[4] Unisci, Pedon, Metodologia della ricerca psicologica, Il Mulino 2004



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