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C’è metano e biometano

Utilizzando un processo di raffinazione di biogas si può ottenere un gas combustibile denominato metano con una  concentrazione del 95%, si tratta quindi di biocombustibile per veicoli a motore al pari del gas naturale (o metano fossile).

 

Questo biogas è prodotto attraverso la decomposizione biologica della sostanza organica in assenza di ossigeno in un processo noto come Digestione Anaerobica (DA), utilizzando come materia prima diverse fonti come il refluo di fogna o i reflui zootecnici/alimentari di origine commerciale o domestica (FORSU)[1], i rifiuti da giardinaggio e gestione del verde, o addirittura produzioni agricole dedicate. Anche colture specifiche come gli erbai da foraggio o il silomais[2] possono essere convenientemente utilizzate per il processo di DA.

Tuttavia, la materia prima più comune in Europa è il refluo di fogna.

Invece per utilizzare il rifiuto alimentare è basilare separarlo dalle altre tipologie di rifiuto; per questo è conveniente realizzare un impianto di DA integrato in un sito di trattamento dei rifiuti.

Per estrarre dal biogas, il biometano si applica un processo costituito da 3 fasi:

• Pre-trattamento [questa fase comprende qualsiasi tecnica di selezione, triturazione e miscelazione della materia prima (rifiuto organico) per renderla più adatta possibile al digestore];

• La digestione: è il processo principale durante il quale la sostanza organica è trasformata in biogas ed un residuo finale chiamato “digestato”.

• La Raffinazione: è il processo in cui il biogas grezzo è trasformato in un combustibile ad alto contenuto di metano (≥95%) eliminando la CO2 ed altre impurità e contaminanti.

Tutto il processo di digestione dura circa 15-20 giorni a seconda della materia prima e della tecnologia utilizzata.

Per avere un ordine di grandezza possiamo dire che gli impianti di digestione anaerobiaca più semplici che trattano reflui fognari possono produrre 100 m3 di metano per tonnellata di refluo, laddove impianti centralizzati più sofisticati che trattano svariati tipi di rifiuti possono generare circa 300 m3 di metano per tonnellata di rifiuto trattato[3].

Come già accennato oltre al biogas il processo di digestione anaerobica produce il digestato come residuo finale composto da una frazione solida e da una liquida. Questo sottoprodotto può essere utilizzato a determinate condizioni come fertilizzante[4] organico al posto dei fertilizzanti chimici.

 


 

[1] Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano.

[2] L’impiego di mais trinciato per la produzione di biogas è una realtà in Italia e nei paesi di lingua tedesca.

[3] Le rese possono essere anche superiori con l’impiego di biomasse dedicate.

[4] Questo è uno degli aspetti chiave legati alla produzione di biogas. Infatti l’attuale legislazione nazionale impone stretti vincoli sui quantitativi e sulla qualità dei fanghi che possono essere utilizzati direttamente come ammendanti agricoli.



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