Jul
27th
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Botti di legno sottocontrollo

Il nettare degli dei non conosce ostacoli. Il problema dei cultori del vino, in stati di dimensioni geografiche maestose, è stato quello della distribuzione. La società sudafricana Kwv ha risolto il problema del sapere ove si trovano le botti di vino, quante volte sono state utilizzate e quando è necessario acquistarne di nuove. Per completare il database le informazioni di base di ciascuna botte, come la foresta di provenienza del legno, il produttore e le caratteristiche del legno vengono “caricate” su un tag RFID che memorizza anche la posizione nelle rastrelliere ove le botti vengono poi stoccate. Quando le botti sono riempite, gli operatori possono associare le botti al contenuto leggendo i tag delle stesse ed inserendo nell’ applicativo presente sul palmare le informazioni necessarie. E’inutile evidenziare il miglioramento di tutto il processo di gestione del vino. In una cantina uno degli asset di più importanti è costituito dalle botti: queste, che hanno una durata media dai 5 a i 20 anni (a seconda del tipo e della dimensione), sono messe in pile di 4 o 5 elementi, risulta quindi difficile identificarle e quindi tracciarle. Tuttavia è estremamente importante sapere dove è una certa botte ma anche la sua storia in quanto il sapore del vino qui viene invecchiato dipende anche dalle precedenti stagionature; in questo modo è possibile impostare e verificare un corretta politica di rotazione, riducendo le inefficienze e limitando gli smarrimenti.
L’uso dei tag RFID permette in ogni momento di recuperare tutte le informazioni rilevanti sulla botte mentre questa è piena e indipendentemente dalla sua reale posizione in quanto la lettura può avvenire a distanza anche senza “vedere” il transponder.

Ancora una volta la tecnologia RFID viene in aiuto ad una distribuzione efficiente ed efficace.



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