‘Acquisto Certificato‘, come le altre guide già realizzate, è scaricabile gratuitamente dal sito del Consiglio nazionale del Notariato (www.notariato.it) e dai siti delle associazioni dei consumatori che hanno aderito all’iniziativa.
Nella Guida si sottolinea come la certificazione consenta di conoscere in anticipo la qualità di un immobile da acquistare e la spesa che si dovrà sostenere per la sua gestione. Per questo, già alla stipula del preliminare di acquisto di un immobile, un aspetto che merita attenzione e che viene spesso ignorato è quello relativo alla documentazione rilasciata dal venditore. Dovrà, infatti, indicare alcuni aspetti specifici sull’agibilità, la sicurezza degli impianti e la certificazione energetica, al fine di una più completa valutazione dell’immobile e, quindi, di un’adeguata tutela per l’acquirente.
Nella guida si segnala, per esempio, che per un appartamento di 120 metri quadri la differenza tra la classe energetica G (bassa qualità) e B (buona qualità) può comportare una differenza nella spesa per il riscaldamento di quasi 2000 euro l’anno. L’iniziativa del Consiglio nazionale del Notariato e delle associazioni dei consumatori spiega, inoltre, come usufruire degli incentivi 2010 previsti per l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica, il cui decreto legge istitutivo (n. 40/2010) prevede un fondo di 60 milioni di euro.
Nella guida si spiega che la legge prevede due diversi attestati sulla certificazione energetica: l’attestato di qualificazione energetica, chiamato a svolgere il ruolo di strumento di controllo ‘ex-post’ del rispetto, in fase di costruzione o ristrutturazione degli edifici, delle prescrizioni volte a migliorarne le prestazioni energetiche; e l’attestato di certificazione energetica, che rappresenta lo strumento di informazione del proprietario, e dell’acquirente circa la prestazione energetica e il grado di efficienza energetica degli edifici.
L’attestato di certificazione energetica, che ha validità temporale massima di 10 anni, si differenzia dall’attestato di qualificazione energetica proprio per la necessità, prevista solo per il primo, dell’attribuzione della classe di efficienza energetica.
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