Dec
09th
left
right

Lago Tanganica in casa

Scendere in acqua in una calorosa giornata tropicale è sempre gradevole, nuotare sopra una distesa di rocce osservando pesci di diversi colori, granchi, spugne, meduse che fluttuano intorno a noi..a 80 km dalla sponda opposta è grandioso, ma questo non è un mare, o meglio, è un enorme mare di acqua dolce, il lago Tanganica.

Proveremo a realizzare in un acquario l’ecosistema di questo lago, sempre nel maggior rispetto possibile degli animali che vorremmo inserire nella vasca. Disponiamoci pertanto a conoscere qualche caratteristica di questo enorme biotopo: il lago Tanganica misura 670 km di lunghezza per 80 km di larghezza nella parte più ampia, con una profondità massima di 1740 mt. La posizione del lago nella zona tropicale non permette la formazione delle correnti lacustri, provocando a partire da 250 mt di profondità una zona senza ossigeno, di sole acque fossili, con la quasi totale assenza di vita. Invece lo strato superiore è ricco e vario ed è questo ciò che ci interessa. Ad esempio i valori della durezza carbonatica dell’acqua sono intorno a 15-18 dH, la temperatura varia fra 23 e 28 C° , il pH fra 8 e 9,5,  e la conduttività è 600 mS., valore assai simile alla nostra acqua corrente (zona di Roma).Con queste notizie cominciamo a preparare l’acquario scelto, un acquario di almeno 100 litri, disponendo sul fondo un strato di sabbia fine per poter alloggiare tre Xenotilapia papilio, piccoli detrivori di non più di 10 cm lunghezza. Poi possiamo ricreare l’arredamento usando pietre anche calcaree; nel nostro caso useremo ciottoli di fiume, scelti per la bellezza (sempre soggettiva), che serviranno come rifugio per una coppia di Neolamprologus leleupi. Aggiungiamo due coppie di Neolamprologus boulengeri per i quali depositeremo sul fondo una manciata di gusci di lumache, che servirà come dimora e zona di fregola per questi piccoli ciclidi nani. Inserire più pesci potrebbe essere stressante per i nostri ospiti. Come piante possiamo scegliere la Valisneria spiralis, la Anubias nana e qualche Ceratophyllum sempre ben ancorate sul fondo, per evitare che siano sradicate dalla frequente attività scavatrice dei ciclidi. Una volta riempito l’acquario con acqua corrente e con la aggiunta dei necessari additivi (bioattivatori), passiamo al filtro. Il filtro è la parte più importante dell’acquario, da questo dipende la qualità dell’acqua e della vita in questa. I filtri sono di tanti tipi e di buona qualità, nel nostro caso scegliamo un filtro esterno per 300 litri e un termo riscaldatore di 200 Watt regolato a 26° C. Per quanto riguarda l’illuminazione lasciamo quella standard dell’acquario. Con un po’di fortuna ed i consigli del vostro esperto di fiducia potrete godere di un pezzo di uno dei laghi più affascinanti di questo pianeta.

 

 

 

 

 

 



© 2la.it - Riproduzione riservata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *