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Ad Assisi il progetto fraSole

Una buona pratica di Sviluppo Sostenibile per la cura della nostra Casa Comune

In un nostro precedente intervento, apparso su questa stessa testata giornalistica[1], avevamo accennato all’Agenda 2030 ed agli obiettivi dello sviluppo sostenibile; in particolare, avevamo posto l’attenzione sull’undicesimo che recita testualmente: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”. Allora avevamo fatto cenno alla torre cinese che purifica l’aria inquinata delle città, oggi, invece, parliamo di un altro progetto che si chiama “fraSole per la cura della nostra casa comune[2]”.

Siamo in Italia, ad Assisi. Si tratta dell’ambizioso progetto di sostenibilità che riguarda il Complesso Monumentale della Basilica, presentato, come esempio di buona pratica, anche al III Forum di Etica Civile[3], tenutosi a Firenze in questi giorni.

Gli obiettivi del progetto fraSole sono:

1. Messa in opera di soluzioni e buone pratiche di sostenibilità nel complesso monumentale dopo una valutazione dettagliata e certificata dall’ARPA (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).

2. Creazione di un disciplinare replicabile, espressamente dedicato alle realtà monumentali religiose, ed alle comunità chiuse.

3 Sensibilizzazione alle problematiche della sostenibilità di tutti i visitatori di Assisi (milioni di visitatori all’anno).

Da questi pochi cenni si evince effettivamente di quanto effettivamente sia ambizioso il progetto, ma, dall’altra parte, di come sia importante fare sistema tra tutte le componenti implicate direttamente o indirettamente nel processo di gestione del Sacro Convento della Basilica di San Francesco[4], affinché le conoscenze acquisite in tema di sostenibilità e le intenzioni dichiarate con l’Agenda 2030 si traducano in buone pratiche.

Le fasi del progetto prevedono:

  1. La Progettazione condivisa (tecnici della struttura con i referenti dei partner vedi elenco al link nota 2)
  2. L’Analisi tecnica e relativo report attraverso una prima area d’intervento sui Flussi di materie (ARPA Umbria), ovverosia le materie in ingresso (ristorazione, detergenti, acqua), oppure la produzione, la raccolta e lo smaltimento di tutte le frazioni di rifiuti, poi una seconda area d’intervento, quella sui Flussi di energia (ARPA Umbria), quella elettrica o per il raffrescamento ed il riscaldamento, nonché per l’acqua calda sanitaria; ed infine l’ultima area d’intervento è sul Coordinamento Generale di progetto che prevede l’ottimizzazione degli acquisti, degli acquisti verdi (es. a Km 0), nonché della finanza etica (Sisifo srl[5]).
  3. Altra fase del progetto riguarda la Progettazione e individuazione degli strumenti (supporti informativi, kit del pellegrino, shopper bio, transenne) per gli interventi di sviluppo, ma anche la cosiddetta Disseminazione per fare conoscere il progetto.

Questa testata giornalistica vuole contribuire a questa “disseminazione” in modo tale che quanto previsto dall’Agenda 2030, redatta dalle Nazioni Unite nell’Assemblea Generale del 25 settembre 2015, si possa concretizzare nella realizzazione di tutti i progetti che, come quello di “fraSole”, contribuiscono ad un nuovo modello di crescita e di sviluppo sostenibile; un modello che abbia la finalità di prendersi sempre più cura della nostra casa comune.




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