Da sempre l’uomo ha praticato la selezione genetica di piante coltivate e animali d’allevamento, scegliendo i prodotti migliori dal punto di vista alimentare. In tal senso il cibo naturale di oggi è migliore di quello di un millennio fa che a sua volta era migliore di quello di qualche centinaio di anni prima.
Ciò è stato ottenuto grazie a tecniche naturali di selezione genetica che, in quanto “naturali”, hanno il limite di essere affidate al caso, di trasferire caratteristiche diverse oltre a quella desiderata e di impiegare tempi piuttosto lunghi.
Queste limitazioni sono superate dall’impiego dell’ingegneria genetica che consente di essere mirata, per quanto riguarda le caratteristiche da trasferire da una specie all’altra, e allo stesso tempo permette di superare i vincoli imposti dalla diversità delle specie da combinare.
Un Organismo Geneticamente Modificato (OGM) è un organismo artificiale, in cui, non tramite tecniche di miglioramento genetico classico (mutazione, incrocio e selezione), ma mediante procedimenti di ingegneria genetica, viene modificato una porzione di patrimonio genetico inserendone una parte (DNA) proveniente da un altro organismo della stessa specie o di specie diverse, con lo scopo di sviluppare in esso nuove funzioni o di produrre nuove sostanze.
Le tecniche usate per la produzione di OGM variano a seconda delle cellule utilizzate; le principali fasi sono: l’Isolamento del gene che si vuole trasferire, separandolo dal restante DNA; l’Inserimento del gene isolato in un vettore molecolare o direttamente nelle cellule ospiti; la Replicazione del batterio in modo da ottenere l’amplificazione del gene da trasferire ed il Trasferimento del vettore molecolare nella cellula di un’altra specie, ottenendo così un nuovo “individuo” con le caratteristiche volute.
I primi OGM prodotti sono stati batteri modificati per la produzione di farmaci come l’insulina e sono ad oggi ancora utilizzati; così come in molte attività di ricerca si fa uso di animali geneticamente modificati.
Gli OGM sono oggi prodotti per l’uso in diversi settori come la medicina, l’industria, la ricerca. l’agricoltura, l’alimentazione.
Applicazioni in medicina. Con la biomedicina si producono sostanze medicinali, antibiotici, vaccini e reagenti per diagnosticare la presenza di batteri o virus. L’insulina è stato il primo farmaco biotecnologico a essere messo in commercio nel 1982; prima di allora era solo possibile utilizzare insulina prodotta dal pancreas di bovino o di suino (la cui produzione era caratterizzata da diversi inconvenienti tra cui rischio di allergie, minore efficacia rispetto all’insulina umana e non ultimo elevati costi di produzione per l’estrazione e la purificazione).
I vaccini ottenuti con biotecnologia ad oggi in uso sono quelli per l’epatite B, per la pertosse.
Applicazioni nel settore agro-alimentare. Nel settore agro-alimentare l’impiego degli OGM mira all’ottenimento di piante che esprimano nuove caratteristiche.
Si producono piante che resistano all’attacco di agenti patogeni e ai parassiti in modo da evitare l’utilizzo di insetticidi. La resistenza è ottenuta grazie alla produzione di una sostanza tossica per gli insetti nocivi, ma innocua per l’uomo, per gli animali e in generale per gli insetti non nocivi. Questa tossina è prodotta naturalmente da un batterio, ampiamente diffuso nel terreno, che è in grado di conferire la caratteristica di resistenza a diverse specie di insetti.
Uno dei primi prodotti con queste caratteristiche, autorizzato per l’uso in diversi Paesi del mondo (Australia, Canada e Argentina) è rappresentato da un nuovo tipo di mais transgenico che lo rende altamente resistente agli attacchi di un insetto devastatore chiamato piralide.
Un’altra applicazione in agricoltura è rappresentato dalla produzione di piante (cotone, mais, soia e barbabietola alcuni esempi) tolleranti agli erbicidi che di per sé non sono selettivi ma danneggiano in parte anche le piante agricole oltre che le erbe infestanti.
Sono inoltre prodotte piante transgeniche al fine di migliorarne le caratteristiche nutrizionali e/o la qualità commerciale: in tal ambito si inserisce la produzione del pomodoro FLAVR SAVR Creato al fine di ritardare i processi di maturazione, consentendo quindi una migliore conservazione durante il trasporto.
Ogm è diventato dunque un acronimo si comune ma altrettanto contestato.
Le controversie maggiori sono dirette alla pericolosità dell’uso di OGM paventata ma non del tutto dimostrata.
I sostenitori degli Ogm insistono che, sulla base delle conoscenze sin qui a disposizione, gli alimenti geneticamente modificati sono altrettanto sicuri rispetto a quelli naturali e non comportano rischi superiori a questi.
Secondo i critici degli Ogm, invece, essi sono un serio pericolo per la salute perché portati sul mercato senza conoscerne completamente gli effetti sull’uomo, soprattutto per quanto riguarda il rischio di potenziali allergie. Inoltre sono sottolineati i potenziali rischi nel medio-lungo periodo sull’ambiente se si diffondono le coltivazioni di Ogm sui terreni e sulle altre piante.
A tal proposito l’EFSA (European Food Safety Authority – l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ) ha stilato le linee guida per la valutazione dei rischi sull’uomo e sull’ambiente che devono essere considerati prima della diffusione di un prodotto OGM.
Insomma, la discussione è accesa e aperta.
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