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Estasi

Estasi

Nel significato più generico, stato di isolamento e d’innalzamento mentale dell’individuo assorbito in un’idea unica o in un’emozione particolare; più propriamente, nella mistica, il rapimento dell’anima in diretta comunicazione con il soprannaturale. Come esperienza mistico-religiosa, l’e. si ritrova in tutti gli stadi culturali; nelle società tribali può avere parte nelle cerimonie d’iniziazione e viene per lo più provocata con mezzi fisici e meccanici.[1]

Bernini[2]

Gian Lorenzo. – Architetto, scultore, pittore (Napoli 1598 – Roma 1680), figlio di Pietro. È il massimo protagonista della cultura figurativa barocca[3].

Però salito al trono Papa Innocenzo X, il Bernini cadde in disgrazia; in questa parentesi amara della sua vita scolpì La Verità scoperta dal Tempo (Gall. Borghese, Roma), iniziata nel 1644, e L’estasi di s.Teresa (1647, Roma, S. Maria della Vittoria). Quest’ultima forse è l’opera più intensamente poetica dell’artista, in cui sfruttando i più sottili artifici prospettici, seppe avvolgere il gruppo di una calda luminosità. Più tardi Innocenzo X, riconciliatosi col Bernini, gli affidò l’incarico della fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona, compiuta nel 1651, forse il punto più alto raggiunto dall’arte barocca, per la fusione dell’elemento plastico e paesistico e per il pittorico legarsi delle forme ai giuochi d’acqua.

Santa Teresa d’Avila

 

[1] s. f. [dal lat. tardo ecstăsis, gr. ἔκστασις «turbamento o stato di stupore della mente (per paura, dolore, ecc.)», der. di ἐξίστημι «mettere fuori» e, come intr. e nel medio, «uscire di sé»]. – 1. Genericam., stato di isolamento e d’innalzamento mentale dell’individuo assorbito in un’idea unica o in un’emozione particolare; più propr., nella mistica, il rapimento dell’anima che al culmine della sua esperienza religiosa, perduta la coscienza del mondo fisico e di ogni legame corporeo, si innalza alla contemplazione del divino ed entra in immediata comunione con esso: essere rapito in e., andare in estasi. [https://www.treccani.it/enciclopedia/estasi/]

[2] https://www.treccani.it/enciclopedia/gian-lorenzo-bernini/

[3] Il 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere. Tutto questo si tradusse nell’arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi. Il termine barocco viene applicato all’arte del seicento già a partire dal XVIII secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un’arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative. L’arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica. L’arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l’animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali. Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti. Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell’energia, accentuando l’effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi. https://www.storiadellarte.com/periodi/barocco/barocco.htm



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