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La persecuzione di Nerone – 19 Luglio anno 64

 

Cornelio Tacito (54-119), La persecuzione di Nerone [Annales XV, 44, 2-5]

2. Ma l’infamante accusa per cui si credeva che l’incendio fosse stato comandato non perdeva credito, nonostante gli sforzi umani, le elargizioni dell’imperatore o le cerimonie propiziatrici degli dei. Perciò, per fare smettere le pubbliche voci, Nerone inventò i colpevoli, e sottopose a raffinatissime pene quelli che il popolo chiamava Cristiani, invisi per le loro nefandezze.

3. Il loro nome veniva da Cristo, che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio dal procuratore Ponzio Pilato; sul momento sopita, questa perniciosa superstizione proruppe di nuovo non solo in Giudea, luogo di origine di quel male, ma anche in Roma, dove tutto ciò che è abominevole e vergognoso confluisce e trova la sua consacrazione.

4. Dunque, per primi furono arrestati coloro che facevano aperta confessione di quella credenza, poi, su denuncia di questi, ne fu arrestata una gran moltitudine, non tanto con l’accusa di aver provocato l’incendio, quanto per l’odio che avevano contro il genere umano. E a quanti morivano s’aggiunse lo scherno, sicché, rivestiti di pelli ferine, perivano sbranati dai cani, o appesi alle croci e dati alle fiamme venivano bruciati vivi, al calar del sole, come torce per la notte.

5. Nerone aveva messo a disposizione i suoi giardini per quello spettacolo, e aveva allestito giochi circensi, partecipando mescolato alla folla in vesti di auriga o in piedi sul carro. Perciò, sebbene fossero gente colpevole e meritevole di quegli originali tormenti, si generava un senso di pietà, perché erano sacrificati non per il comune vantaggio, ma alla crudeltà di uno solo.


De persecutione Neronis [Annales XV, 44, 2-5]

2. Sed non ope humana, non largitionibus principis aut deum placamentis decedebat infamia, quin iussum incendium crederetur. Ergo abolendo rumori Nero subdidit reos et quaesitissimis poenis affecit, quos per flagitia invisos vulgus Christianos appellabat.

3. Auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat; repressaque in praesens exitiabilis superstitio rursum erumpebat, non modo per Iudaeam, originem eius mali, sed per urbem etiam, quo cuncta undique atrocia aut pudenda confluunt celebranturque.

4. Igitur primum correpti qui fatebantur, deinde indicio eorum multitudo ingens haud proinde in crimine incendii quam odio humani generis convicti sunt. Et pereuntibus addita ludibria, ut ferarum tergis contecti laniatu canum interirent aut crucibus adfixi atque flammati, ubi defecisset dies, in usum nocturni luminis urerentur.

5. Hortos suos ei spectaculo Nero obtulerat et circense ludicrum edebat, habitu aurigae permixtus plebi vel curriculo insistens. Unde quamquam adversus sontes et novissima exempla meritos miseratio oriebatur, tamquam non utilitate publica, sed in saevitiam unius absumerentur.



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