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I luoghi di frate Francesco. Memoria agiografica e realtà storica

Nel pomeriggio del 18/11/2011 nella Pontificia università Antonianum di Roma, aula Iacopone da Todi, si è tenuta la presentazione del libro di Luigi Pellegrini[1] “I luoghi di frate Francesco” Edizioni Biblioteca Francescana, Milano, 2010. L’incontro è stato presieduto dal professor Marco Bartoli[2] con gli interventi dei professori Fortunato Iozzelli (OFM) e Alessandra Bartolomei Romagnoli[3].

 

 

Dapprima A. Bartolomei Romagnoli ha descritto con particolare accuratezza il metodo utilizzato dall’autore e che, in estrema sintesi, possiamo incorniciare con le parole che Grado Giovanni Merlo[4] apostrofa, nella sua prefazione al volume in questo modo:

“La realtà storica non si oppone alla memoria agiografica: semmai, ripristinando la dimensione diacronica di luoghi che soltanto in apparenza rimangono gli stessi, se ne potrà apprezzare la simbolicità ed il destino. Insomma la tensione verso la verità da parte dello studioso di storia è un impegno gravoso e fecondo, in quanto generatore di conoscenza e di consapevolezza: l’aria è più pura e il panorama è più limpido dopo una giornata di vento.”

In altri termini il metodo usato dal Pellegrini ha inteso distinguere la realtà storica dei fatti legati alla vita di San Francesco da quelli della storia agiografica che hanno dato ai territori del centro Italia quella valenza missionaria tipica dell’ordine minoritario.

Poi, è stata la volta di F. Iozzelli che ha colto l’occasione per farci comprendere con qualche pennellata, enucleata proprio dal testo, gli insediamenti dei frati Minori, cogliendone appunto mediante una lettura diacronica la loro diversificazione a seconda degli anni e dei luoghi (la Verna, Greccio, Poggio Bustone, Fonte Colombo, San Fabiano fino a Rieti e d’intorni Antrodoco e Città Ducale).

Particolare attenzione è stata posta ai luoghi della Valle Reatina in cui sono accaduti diversi episodi narrati dalle fonti francescane, primo fra tutto la celebrazione del Natale a Greccio nel 1223.

Alla presentazione era presente lo stesso autore che, al termine della conferenza, è stato invitato dal presidente a salutare i convenuti così che a colto l’occasione per lanciare una proposta:

considerando che nel lontano ottobre 1973, in Assisi, si teneva il primo convegno della rinata Società internazionale di studi francescani e che da allora si sono susseguiti 37 volumi con altrettanti convegni, è forse giunto il momento di approfondire il tema dei santuari di Roma e provincia legati in modo diretto od indiretto all’ordine minoritario.

 


[1] OFM Cap. Ordinario emerito all’Università degli Studi di Chieti-Pescara.

[2] Docente di Metodologia della ricerca storica all’Università LUMSA di Roma.

[3] Docente incaricato presso Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa all’Università Urbaniana di Roma. È direttore di “Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani”. Dirige la collana “Studi di storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane” del Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica (medioevo, età moderna, età contemporanea) dell’Università degli Studi di Milano.



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