Jul
27th
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Anteo il violento; storie di Giganti…….

2la: Allora Anteo parla!

Facevo parte di quel gruppo di Giganti figli di Gea, la Terra. Nell’immaginario popolare, i Giganti (da non confondere con i figli di Urano che avevano combattuto e perso contro gli dèi dell’Olimpo) erano tutti violenti e persone da evitare. Io violento lo ero sicuramente. abitavo in Libia e la mia occupazione principale era quella di sfidare nella lotta tutti i viandanti che incontravo. Caratteristica questa che avevo in comune con i miei fratellastri, anch’essi Giganti. Una volta ho sfidato contemporaneamente 15 persone, alcuni erano armati con spade e: li ho vinti tutti e tutti sono morti. Ero invulnerabile e immortale finché toccavo con i piedi la Terra. Chi mai avrebbe potuto battermi? Non so quanti scontri ho avuto, non li ho contati.

Ucciso da un eroe mortale

Un giorno arrivò Eracle. Avevo sentito parlare di lui e delle sue imprese leggendarie. Era figlio di Zeus. Avevo sognato più volte di confrontarmi con lui, finalmente tutti avrebbero saputo chi di noi due era il più forte. Ringhiando come cani furiosi ci avvinghiammo, rotolando per terra. Era veramente forte quell’Eracle, non voleva mollare. Ero sicuro che avrei vinto io, perché mi proteggeva mia madre, la Terra. Eracle scoprì però il mio punto debole: mi sollevò da terra e cominciò a stringermi con le sue possenti braccia. Non potendo toccare la terra con i piedi, le mie forze vennero meno. Eracle mi lasciò cadere quando ormai ero privo di vita.

Il migliore di tutti i Giganti si chiamava Damasene: era spuntato dalla terra già adulto con una folta barba e armato sino ai denti. Non conobbe giovinezza, la sua forza era prodigiosa ed era velocissimo nella corsa. Si raccontava che un giorno corse in aiuto della ninfa Moria minacciata da un drago. Il gigante sradicò un albero millenario e con esso schiacciò il mostro. I grandi nemici dei Giganti erano i due eroi più popolari: Eracle e Teseo. Teseo uccise Cercione, e Procuste. Cercione mi assomigliava molto. Viveva in una grotta sulla strada che va da Eleusi a Megara: anche lui sfidava nella lotta i viandanti. Ebbe la sfortuna di sfidare Teseo e per lui fu la fine. Scirone ebbe la stessa sorte. Abitava sulla costa nei pressi di Corinto e obbligava i viaggiatori a lavargli i piedi e poi li faceva precipitare in mare. Procuste che era conosciuto anche con il nome di Damaste, era come tutti noi un brigante. Sapete che cosa faceva? Costringeva le persone, che avevano la sfortuna di passare dalle sue parti (viveva vicino ad Atene), a sdraiarsi su un letto: se erano troppo alte, segava loro i piedi, se invece erano bassi li stirava per allungarli. Non c’era scampo per nessuno. Alcuni avevano malignato che Procuste di letti ne avesse due, uno grande e uno piccolo. Quello piccolo era per gli alti e quello grande per i bassi.

Amico, il gigante saggio

Teseo affrontò anche un altro gigante. Si chiamava Sini, il “Curvatore di pini”. Ecco la sua “specializzazione”: piegava due pini fra i quali legava gli sfortunati viandanti; poi lasciava andare gli alberi che raddrizzandosi dilaniavano il malcapitato. Quando di lì passò Teseo, non si sentì più parlare di Sini. Nell’elenco dei Giganti c’è anche il bel cacciatore Orione che riusciva a camminare sull’acqua. Di lui si innamorò Eos, l’Aurora, e fu ucciso da un’altra dea, Artemide, perché aveva osato sfidarla in una partita di caccia.

La mitologia greca è piena di personaggi dalle forme gigantesche e mostruose. Ne ricordo ancora due: Gerione e Caco. Gerione era un gigante con tre teste, viveva nell’isola d’Erizia “al di là dell’immenso Oceano”, oltre lo stretto di Gibilterra: era proprietario di una numerosa mandria di buoi. Un giorno nel suo regno giunse Eracle in missione: doveva sottrargli i buoi. Ci fu un duro scontro e naturalmente ebbe la meglio Eracle.

Anche Caco era un gigante con tre teste, e sputava fuoco. Si diceva fosse figlio di Efesto, il dio del fuoco. Abitava in una grotta nel Lazio dove oggi sorge Roma. E fu proprio lì che Eracle si fermò con i buoi rubati a Gerione. Caco gliene rubò alcuni e li rinchiuse nella sua caverna. Non fu difficile per Eracle aprirsi un varco e sopraffare il gigante. Tutte le storie dei Giganti finiscono tragicamente, tranne quella che ha come protagonista Amico, il re dei Bebrici. Gli stranieri che approdavano in Bitinia venivano tutti condannati a morte. Il re li faceva salire su un ring e li abbatteva a pugni. Accettò la sfida anche Polluce, l’eroe fratello di Castore. Chi avesse vinto il combattimento avrebbe avuto il diritto di vita o di morte dell’avversario. Vinse Polluce, che fece giurare ad Amico di rispettare in futuro gli stranieri. Ed Amico diventò un re saggio.



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