Chi l’ha detto?
Ingrata patria, non avrai nemmeno le mie ossa
Questa frase se la fece scolpire sulla tomba, Scipione l’Africano, il grande generale che sconfisse a Zama (202 a.C.) Annibale. Scipione si era ritirato in esilio nella sua villa a Literno,
perché si era offeso che alcuni avversari politici gli chiedessero i conti delle sue campagne militari.
Gli dei hanno sete
Si dice che così rispondesse nel 1519 Montezuma II, imperatore del Messico, a Ferdinando Cortés, che gli rimproverava i sacrifici umani. Questa frase fu più volte ripetuta, in seguito, per giustificare gli eccidi della guerra e delle rivoluzioni.
Augusto e l’astuto artigiano
Quando Augusto, primo imperatore romano, tornò a Roma vincitore di Antonio, un artigiano gli presentò una gazza a cui aveva insegnato a dire: “Ave, Augusto vincitore”. L’imperatore ne fu così lusingato che comprò quell’uccello per seimila scudi. Un vicino geloso andò però a dire all’imperatore che l’artigiano aveva un’altra gazza che parlava e diceva cose interessanti. Augusto volle vederla. La seconda gazza diceva :” Ave, Antonio vincitore”. Il furbo artigiano aveva, da uomo prudente, istruito un altro uccello in caso vincesse Antonio. Augusto, da persona di spirito, sorrise della cosa.
La fronte di Luigi XIV
Il grande scultore Bernini fu chiamato in Francia per fare una statua del re Luigi XIV. Facendo un giorno uno schizzo dei lineamenti del sovrano, lo rappresentò con i capelli tirati in alto al di sopra della fronte. Il re osservò che questo genere di pettinatura non corrispondeva a quella che egli portava realmente. Bernini, con squisita adulazione, gli rispose:” Lo so, ma io l’ho ritratta così, perché la Vostra Maestà può mostrare la fronte a tutti”.
Lo sapevate che…
¨ Una scala di quattromila gradini costruita nell’interno di un monte, collega il paese di Fenestrelle (Torino) con il forte di San Carlo. Prima di arrivare al forte, percorrendo la scala, si trovano caserme e costruzioni militari da tempo abbandonate.
¨ Moncenisio, in Piemonte presso il confine francese, è il Comune più piccolo d’Italia come numero di abitanti. I residenti effettivi sono solo 37.
¨ Sebbene nascessero e morissero come tutti, i faraoni dell’antico Egitto erano considerati divinità, digli degli dei. Apparivano in pubblico con insegne sacre e gioielli d’oro e una barba finta, segno di maestà.
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