La novella di Pirandello, ”La Maschera dimentica”, esalta molto bene il pensiero dello scrittore cioè, la falsità delle persone che appaiono per ciò che vogliono essere e non per quello che sono in realtà.
L’ autore inizia il testo descrivendoci l’ aspetto fisico del protagonista “ zitto zitto e zoppicante con gli occhi chiusi…” per farci capire, già dall’ inizio, il disagio che vive dentro Don Ciccino Cirinciò.
Egli infatti, soprannominato da tutti come “quello del mulino” (riga 15) per tutte le sue sciagure, si è isolato da tutto e da tutti. La sua entrata dunque alla riunione del Comitato Elettorale (prima sequenza) suscita molto stupore alle persone lì presenti.
Da ciò si può individuare il topic del “pregiudizio”, ovvero quei commenti che ricoprono da molto tempo il protagonista senza dargli possibilità di chiarire episodi avvenuti in passato. Subito dopo però, come ci sottolinea la parte centrale del testo, Don Ciccino Cirinciò intravede su di sé “la maschera”; caratteristica tipica del canone Pirandelliano. Questa ,nel momento di massima tensione (spannung),scompare tramite un discorso del protagonista che suscita uno sbalordimento generale nella sala.
Dopo ciò quindi si individua una “mutazione” del protagonista: prima ricoperto di pregiudizi mentre ora solamente di complimenti e applausi (frase 38-39).
Si notano dunque ,sempre in questa sequenza, due argomenti parziali: “ la sicurezza” nel costatare che quello che dice non viene più giudicato e la fiducia che ripongono in lui le persone del nuovo quartiere.
Questo momento di massima gioia per il protagonista finisce però, come ci evidenziano i paragrafi 17-18, nel vedere tornare in sé stesso segni di sofferenza della maschera; notando gli occhi di un uomo del vecchio quartiere.
Ciò perciò, narrato nella parte finale del testo, porta Don Ciccino Cirinciò a perdere tutte le sue forze; ritornando ad essere “ quello del mulino”.
Un messaggio dunque dell’ autore è che a volte siamo più forti e riusciamo a dominare gli eventi invece altre volte no e non bisogna fuggire come lui ma, affrontarli con le proprie forze.
Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) fu un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.)
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