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I Crociati Manipolati? Quali Segreti per i Gesuiti?

Lo scrittore americano John Steinbeck (1902-1968) scrisse che “il peggiore inganno non consiste nelle bugie che si raccontano, ma nelle verità che si tacciono”. E proprio un mix di notizie distorte, silenzi e una volontà inflessibile di dimostrare che anche il papa, se voleva, poteva mobilitare eserciti, portò Urbano II a lanciare, nel 1095, un’impresa che con il suo successo del tutto inatteso avrebbe influenzato a lungo le vicende del Mediterraneo. Per raggiungere il suo scopo Urbano II arringò i sovrani e i fedeli cristiani ricordando le persecuzioni patite dai cristiani in Siria: crudeli torture, confisca dei beni ed emarginazione, culminate con la distruzione della chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Fuori tempo. Tutto (o quasi) vero. Le voci erano in parte esagerate, ma le distruzioni c’erano state veramente, a opera del re musulmano della dinastia fatimide, il califfo egiziano al-Hakim. Solo che il tutto era accaduto circa un secolo prima. Per di più, Gerusalemme era stata distrutta per punire i rivoltosi musulmani e la chiesa era stata ricostruita. Ma la voce, ormai diventata una credenza suffragata dalle parole del papa, fornì un ottimo pretesto per la Prima crociata.

I SEGRETI DEI GESUITI

Come raggiungere il controllo di tutti i centri di potere e instaurare un super governo occulto per dominare il mondo. Era questo l’argomento dei Monita secreta, sintesi di tutti i luoghi comuni e delle voci che circolavano sulla Compagnia di Gesù. Il libretto, una trentina di pagine, apparve intorno al 1615 in Polonia.

Falso storico. Alla sua apparizione si diffuse la voce che si trattasse delle istruzioni segrete scritte da un alto prelato per gli altri membri della Compagnia. Era in realtà un falso, scritto da un polacco ex gesuita, ma provocò in tutto il continente un’ondata di odio contro i gesuiti che portò, nel 1773, allo scioglimento dell’ordine (ricostituito 41 anni dopo) da parte di papa Clemente XIV.



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