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29th
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Startup, Startup e Startup

Ultimamente sto notando un interesse sempre maggiore sul tema Startup anche da persone che non hanno proprio una vita “High Tech”. Quando parlo di Startup di solito vengo visto come un capitalista che si, in poche parole fa tanti soldi. Il punto è che si pensa subito a Facebook, WhatsApp,  Instagram e così via. Ma si può associare davvero il termine “Startup” a solo queste grandi imprese?

No, è semplicemente riduttivo. Infatti, nove Startup su dieci falliscono. Secondo Alberto Onetti, presidente della Fondazione Mind the Bridge “«L’ottanta per cento delle startup finanziate in Italia falliscono, forse anche il novanta: è un dato statistico, ed è un dato positivo. Non bisogna pensare a chi non ce la fa ma pensare a un processo di apprendimento che porta a costituire soggetti più forti». La legge “del più forte” di Darwin, sopravvivono solo i migliori. Ma quindi cosa è una Startup? Non c’è una sola e unica definizione. Secondo Wikipedia “Con il termine startup si identifica la fase iniziale per l’avvio di una nuova impresa, cioè quel periodo nel quale un’organizzazione cerca di rendere redditizia un’idea attraverso processi ripetibili e scalabili.” Quindi qualunque impresa costruita da poco può essere definita come Startup, anche se questa formulazione è piuttosto generica. Paul Graham, co-fondatore di Y Combinator, uno dei più famosi “acceleratori” di startup della Silicon Valley ha provato a dare una definizione più specifica: “A startup is a company designed to grow fast. Being newly founded does not in itself make a company a startup. Nor is it necessary for a startup to work on technology, or take venture funding, or have some sort of “exit.” The only essential thing is growth. Everything else we associate with startups follows from growth.”

 

Quindi la cosa che differenzia una Startup da una impresa “normale” è la crescita. Graham continua sottolineando proprio questo concetto: “Per svilupparsi velocemente è necessario produrre qualcosa che sia possibile vendere a un grande mercato. E proprio qui sta la differenza tra Google e un parrucchiere: un parrucchiere non punta a scalare il mercato, Google invece sì. Per poter crescere veramente tanto e in poco tempo, bisogna saper proporre qualcosa che il mercato vuole e che viene richiesto da un numero molto elevato di persone. E, cosa fondamentale, bisogna essere in grado di raggiungere tutte queste persone e di soddisfare le loro richieste”. Credo che Graham sia la persona che si è più avvicinata a dare una definizione appropriata del termine “startup”. Dunque se avete una idea e la volete trasformare in una startup vedete per prima cosa la scalabilità e le possibilità di crescita del vostro progetto. Settimana prossima parlerò delle varie tipologie di startup e dei vari strumenti che si hanno per implementare la propria idea.



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