ISTAT
L’Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico. Presente nel Paese dal 1926[1], è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo accademico e scientifico.
Dal 1989 l’Istat svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e formazione all’interno del Sistema
statistico nazionale (Sistan). Il Sistema è stato istituito con il D.Lgs. 322/1989 come modificato dal DPR 166/2010 per razionalizzare la produzione e diffusione delle informazioni e ottimizzare le risorse destinate alla statistica ufficiale.
La missione dell’Istituto nazionale di statistica è quella di servire la collettività attraverso la produzione e la comunicazione di informazioni statistiche, analisi e previsioni di elevata qualità. Queste devono essere realizzate in piena autonomia e sulla base di rigorosi principi etico-professionali e di più avanzati standard scientifici. Lo scopo è quello di sviluppare un’approfondita conoscenza della realtà ambientale, economica e sociale dell’Italia ai diversi livelli territoriali e favorire i processi decisionali di tutti i soggetti della società (cittadini, amministratori, ecc.).
Perché si fa il censimento?
Nell’accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche della popolazione (come, ad esempio, il numero di persone per nucleo familiare ed eventuali beni posseduti da ciascuna di esse).
Finalità principale del censimento della popolazione è di raccogliere dati relativi al numero della popolazione per microaree o sezioni di censimento. Esso consente anche di definire la popolazione legale in base agli art. 56 e 57 della Costituzione dei comuni e delle Regioni ed infine aggiornare le anagrafi comunali della popolazione residente tramite la procedura detta di confronto censimento anagrafe.
In Italia il primo censimento ufficiale (conosciuto come censimento generale della popolazione e delle abitazioni) risale solo al 1861, cioè subito dopo l’unità d’Italia. Da quel momento le tornate censuarie si sono susseguite ogni dieci anni con le eccezioni del 1891, per le difficoltà finanziarie in cui versava il Paese, e del 1941, a causa della guerra. Un’altra eccezione è il censimento del 1936, svolto a soli cinque anni dal precedente a seguito di una riforma legislativa del 1930 che ne aveva modificato la periodicità, subito dopo riportata a cadenza decennale e rimasta invariata fino a oggi (ultima rilevazione: 9 ottobre 2011).
L’annuario statistico[2]
L’Annuario statistico italiano documenta in modo ampio e scientificamente solido i diversi temi ambientali, sociali ed economici che maggiormente interessano il nostro Paese. Scorrendo le sue pagine o navigando nella versione on line, il lettore potrà farsi un’idea della ricchezza della produzione dei dati offerta tanto dall’Istat quanto dai principali enti appartenenti al Sistema Statistico Nazionale.
La nuova edizione, aggiornata con i dati più recenti, è arricchita anche dai risultati che derivano dall’ultima tornata censuaria.
Oltre al sesto Censimento dell’Agricoltura ed a una sintesi dei risultati del nono Censimento dell’Industria e dei Servizi, l’Annuarioriporta il quindicesimo Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni che permettono fin d’ora di delineare il profilo generale della popolazione italiana e straniera abitualmente dimorante in Italia.
I testi, spesso corredati di rappresentazioni grafiche, offrono una breve sintesi dei principali risultati e accompagnano l’utente nell’approfondimento dei fenomeni.
Grazie al suo ampio apparato di dati e metadati, l’Annuario costituisce ormai da molti anni per gli esperti, i policy makers e per i cittadini tutti un importante strumento per orientarsi nel mare di dati, uno strumento che l’Istat non mancherà di innovare per assicurare che esso sia sempre al passo con le crescenti esigenze informative espresse dalla nostra società.
Al fine di sollecitare la curiosità del lettore elenchiamo alcuni dei 26 capitoli contenuti nell’annuario[3]:
Ambiente e territorio, Popolazione, Sanità e salute, Giustizia, Istruzione, Lavoro, Famiglie e aspetti sociali vari, Turismo, Trasporti e telecomunicazioni, Ricerca, innovazione e tecnologia dell’informazione e Prezzi.
[1] Una Divisione di statistica generale già è presente, nel 1861, presso il Ministero dell’Agricoltura. Ma nel 1926, con la legge n.1162 nasce l’Istituto centrale di statistica: si afferma l’idea della statistica come strumento di conoscenza dei fenomeni e matura la convinzione che sia importante concentrare tutte le indagini presso un unico organo indipendente.
[2] Il volume è disponibile, oltre che nella tradizionale veste cartacea, anche sul sito web dell’istituto (www.istat.it) da dove l’utente può scaricare le tavole nei diversi formati e accedere alla versione .pdf completamente navigabile.
[3] Sul sito www.istat.it sono pubblicati anche gli approfondimenti
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