Chi l’ha detto?
“Di qui non si passa”. È il motto tradizionale degli alpini. Lo pronunciò il generale Luigi Pelloux, primo ispettore generale degli alpini, brindando alla prosperità dell’Arma durante un banchetto a Roma nel 1888.
Perché il cielo è azzurro?
Lo scoperse nel secolo scorso John Tyndall: è per via del pulviscolo che c’è nell’aria. Spieghiamoci meglio. Il cielo riceve la luce del sole. Quando non c’è sole, l’aria è buia. Perciò l’azzurro può derivare soltanto da qualche cosa che trattenga tutti gli altri colori che si trovano nella luce del sole e respinga l’azzurro. E questa qualche cosa è il pulviscolo, cioè gli innumerevoli corpuscoli di materia solida sospesi nell’aria.
L’uccello con le ali più lunghe
È l’àlbatro errante, che vive prevalentemente negli oceani meridionali. La sua apertura d’ali può raggiungere i tre metri e mezzo. Animale instancabile, segue le navi per giorni e giorni senza mai fermarsi.
L’inventore del pennino
Il primo che pensò di applicare alla penna d’oca una punta di metallo fu l’inglese Harrison nel 1780. L’esperimento non ebbe diffusione. Mezzo secolo doveva ancora passare prima che il pennino metallico trionfasse e arricchisse l’inventore. Questa fortuna toccò, nel 1822, a un altro inglese, Giovanni Mitchell.
L’immobile opossum
La sola difesa di questo pregiato animale da pelliccia che assomiglia ad un grosso topo, è l’immobilità. Quando sta per essere catturato, si finge morto. Il suo condizionamento è così profondo, che può sopportare le torture più atroci senza dare segni di vita.
Il Papa con la barba
Chiuso in Castel Sant’Angelo durante il sacco di Roma (1527), Clemente VII si lasciò crescere la barba in segno di lutto per la sciagura che colpiva Roma. Dopo di lui, fino a Paolo V (1605-1621), che inaugurò la serie dei papi col pizzo, tutti i pontefici portarono la barba.
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