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Persecuzione. La repressione della Chiesa spagnola tra Seconda Repubblica e Guerra Civile (1931-1939)

Nella Spagna degli anni ’30 la Guerra Civile macchiava l’uomo di crimini orrendi mentre la Chiesa e i credenti diventavano a poco a poco i principali capri espiatori. Ancora oggi, inspiegabilmente, si tralascia di indagarne radici e sviluppi, mantenendo nell’ombra il forte sentimento anticristiano che a tratti si è espresso come un vero e proprio odio.

Negli ultimi 15 anni, caso unico nella storia, sono stati beatificati e canonizzati 1523 «martiri di Spagna». Martiri di Spagna, non «martiri della Guerra Civile», come la storiografia più aggiornata distingue. Ancora il 4 giugno scorso papa Francesco ha autorizzato il riconoscimento del martirio di 95 cattolici uccisi dai repubblicani durante la guerra civile spagnola.

Cosa è accaduto veramente?

Le persecuzioni a cui fu sottoposta la Chiesa cattolica all’avvento della Seconda Repubblica spagnola (1931) e sino al termine della Guerra Civile (1939) sono state a lungo omesse o trascurate dalla storiografia, perlomeno fuori dalla Spagna franchista. L’interesse del Caudillo per quella che lui chiamava «cruzada» ha poi cancellato la memoria di questi eventi a partire dal 1975, data delle sue dimissioni. Da allora la storiografia è rimasta ostaggio di opposte ideologie e solo da pochi anni un’impressionante serie di beatificazioni ha richiamato l’attenzione su quanto realmente accadde. La Seconda Repubblica spagnola si caratterizzò per posizioni sempre più radicali, di cui sono proprio un esempio la politica di laicizzazione forzata e la persecuzione scatenata contro la Chiesa e i cattolici. Tentativi di colpi di Stato, oscure trame, conati secessionistici, intrighi internazionali, esplosioni di violenza sempre più sconvolgenti portarono allo stato prerivoluzionario del 1935-1936. La reazione al regime repubblicano non venne però in particolare dai cattolici, ma soprattutto da componenti interne a esso, dall’esercito, da ex monarchici e da radicali, oltre che dalle forze rivoluzionarie di sinistra. Nella guerra fratricida che si scatenò, durante la quale entrambe le parti si macchiarono di crimini orrendi, la Chiesa e i cattolici divennero invece i principali capri espiatori, al centro di una macchina infernale di ritorsioni che soltanto oggi, a distanza di ottant’anni dagli eventi, si può cominciare a comprendere. Questo esauriente saggio storico – sulla scorta di un’abbondante bibliografia critica e un repertorio di immagini nuove e sconvolgenti – affronta un tema spinoso ma volto al superamento dei contrasti ideologici e alla promozione di quei valori di fraternità e solidarietà predicati da tutte le ideologie.

Edizioni Lindau presenta:

MARIO ARTURO IANNACCONE

ISBN: 9788867083183

Edizioni Lindau, Torino 2015 | pagg. 624 | € 34,00

 


«L’opera di Mario Iannaccone è un prezioso contributo che affronta lo spinoso argomento con una nutrita bibliografia perché si tratta di un periodo molto complesso e dibattuto della storia della Chiesa in Spagna, sul quale sono state scritte migliaia di opere, non sempre con la serenità necessaria per affrontare una questione tanto delicata. Ci permette, quindi di avvicinarci a una fase della storia della Chiesa in Spagna che occorre continuare a studiare, poiché su di essa sono stati espressi non pochi giudizi, spesso più debitori della violenza polemica che dell’amore per la verità. Prima che la pioggia del tempo cancelli le orme di questi eroi, urge recuperare per la Storia e per la memoria collettiva l’eredità spirituale di quegli uomini e di quelle donne che risplendettero per la loro coerenza e il loro coraggio nella difesa dei valori supremi della fede cristiana.» (Vicente Cárcel Ortí)

«L’opera di Mario Iannaccone è un prezioso contributo che affronta lo spinoso argomento con una nutrita bibliografia perché si tratta di un periodo molto complesso e dibattuto della storia della Chiesa in Spagna, sul quale sono state scritte migliaia di opere, non sempre con la serenità necessaria per affrontare una questione tanto delicata. Ci permette, quindi di avvicinarci a una fase della storia della Chiesa in Spagna che occorre continuare a studiare, poiché su di essa sono stati espressi non pochi giudizi, spesso più debitori della violenza polemica che dell’amore per la verità. Prima che la pioggia del tempo cancelli le orme di questi eroi, urge recuperare per la Storia e per la memoria collettiva l’eredità spirituale di quegli uomini e di quelle donne che risplendettero per la loro coerenza e il loro coraggio nella difesa dei valori supremi della fede cristiana.» (Vicente Cárcel Ortí)

 

L’Autore

Mario Arturo Iannaccone è laureato in Lettere moderne e specializzato in Storia del Cristianesimo. Dal 2005 collabora alle pagine culturali del quotidiano «Avvenire». Ha pubblicato una quindicina di libri di storia religiosa e di storia della cultura, tra i quali ricordiamo Cristiada, uscito per le nostre edizioni nel 2013.

 

Dal libro

Esterno giorno. Un gruppo di combattenti inglesi delle Brigate internazionali entra in un villaggio andaluso sparando dei colpi e percorre una via dopo aver abbattuto qualche nemico. I combattenti si appostano, al riparo. Qualcuno spara dall’alto e uccide uno di loro. La macchina da presa inquadra un campanile. I colpi arrivano da lì. Poco dopo, alcuni franchisti escono da una chiesa facendosi scudo di una donna. Seguono degli scambi di arma da fuoco e alla fine i franchisti vengono uccisi. Qualche minuto più tardi viene spinto fuori dalla chiesa colui che sparava dal campanile: è un prete, viene catturato, disarmato e portato in un campo. Nel campo giacciono dei morti che (pare di comprendere) sono stati uccisi dal prete che sul campanile aveva una visuale eccellente e poteva mirare indisturbato come un cecchino. L’uomo viene fucilato dopo essersi fatto il segno della croce e aver alzato gli occhi al cielo.

La sequenza sembra rendere evidente una connivenza fra preti, Chiesa e franchismo ed è comunemente ritenuta veritiera perché il film da cui sono tratte queste sequenze, terra e libertà (Tierra y Libertad, 1995) del regista inglese Ken Loach, è considerato un film storico. La scena, del resto, è stata riportata in altri romanzi successivi al film. Tuttavia, va ribadito con forza, questa sequenza non rappresenta alcunché di storicamente fondato, è inventata e non esiste alcuna testimonianza che qualcosa di simile sia accaduto. terra e libertà usa un’immagine propagandistica impiegata dal Frente Popular spagnolo negli anni ’30. I miliziani accampavano la scusa che dalle chiese e dai conventi (persino di suore) si sparava per potervi entrare, rapire e uccidere le persone che vi vivevano. Ignaro della sua falsità oppure no, Loach ha fatto rivivere quest’immagine della propaganda per rappresentare il potere oppressivo della Chiesa cattolica sul popolo. L’immagine di una Chiesa militante al punto che i suoi preti imbracciavano il fucile o nascondevano armi è stata parte del repertorio propagandistico usato dalle forze che negli anni ’30 aiutarono la Repubblica formando brigate internazionali (13.000 stranieri circa morirono da parte repubblicana) ed è rimasta, ancora oggi, come residuo in certa diffusa storiografia divulgativa. Accanto a questa esiste una storiografia seria, anche se generalmente schierata in modo acritico con la parte repubblicana. Tra gli altri, si possono citare i libri di Gerald Brenan, che scrisse tra gli anni ’40 e gli anni ’50 almeno due libri che sono diventati classici sulla Guerra Civile spagnola, al pari dei testi di Hugh Thomas, Paul Preston o Gabriele Ranzato. Tutti testi (tranne l’ultimo), assieme a molti altri, che condividono l’idea che la Chiesa spagnola di allora fosse un’istituzione potente, che intendeva impedire il progresso del Paese e che contribuiva a sfruttare le classi deboli. In realtà, benché la Chiesa fosse ancora un potere, pur indebolito, all’epoca della Restaurazione (1875-1923) e della dittatura di Primo de Rivera (1923-1930), alla vigilia della Guerra Civile era qualcosa di molto diverso……..

 

Indice sintetico dell’opera

5  Presentazione di Vicente Cárcel Ortí

PERSECUZIONE

33  Introduzione

37  1. L’esilio di Alfonso XIII e il Governo costituente

77  2. La Seconda Repubblica. Espropri e laicizzazione forzata

137  3. 1933-1935: «Bienio Negro»?

163  4. Intolleranza religiosa nelle Asturie. Ottobre 1934

201  5. Stato prerivoluzionario: il 1935

251  6. L’alzamiento

319  7. I martiri spagnoli

377  8. Riti di morte

423  9. La posizione della Chiesa nell’evoluzione della guerra

499  10. Questioni aperte

APPENDICE

517  Elenco dei martiri di Spagna

585  Bibliografia

599  Indice dei nomi

 

 

 

 

 



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