L’ Amore è uno dei topoi più trattati dalla letteratura greca: appare già nei poemi omerici, seppur con un’ importanza limitata; è uno dei motivi principali della lirica arcaica ed ellenistica, è presente nella tragedia che fa riferimento a vicende mitologiche, nel poema epico di Apollonio Rodio, nella commedia. La letteratura latina, nata tramite l’ influenza di quella greca, tratta a sua volta il tema dell’ amore proprio nei generi della commedia e poesia lirica. I primi testi in cui troviamo tale argomento sono le commedie di Plauto: l’ amore come elemento per delineare personaggi grotteschi, come il vecchio innamorato. Anche in Terenzio l’ amore è il motore degli intrecci ma tale autore analizza la nobilità del sentimento, che può portare a rinunciare al proprio interesse per il bene dell’amato. Poi sotto l’ influenza delle filosofie ellenistiche l’ eros incomincia ad essere esaminato dai poeti latini, in particolare da Lucrezio, epicureo, come una passione perturbatrice dell’animo. Egli ,infatti, nella conclusione del VI libro del De rerum natura, vede l’ amore come una forza positiva che smuove l’ intera natura. Però è soltanto con i poetae novi che l’ amore diventa la principale fonte d’ ispirazione. Catullo, influenzato dalla tradizione alessandrina, riprende temi della poesia erotica greca: la sua natura contradditoria e irrazionale, la passione sinonimo di turbamento.
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