La piaga della violenza di genere continua a colpire il nostro Paese. Sebbene il trend degli ultimi anni mostri un miglioramento, i dati sui primi sei mesi del 2024 diffusi dall’Analisi criminologica della violenza di genere del Ministero dell’Interno rimangono inquietanti. Tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024:
- le donne vittime di atti persecutori (stalking) sono state 6.358;
- le donne vittime di revenge porn sono state 468;
- le donne vittime di violenza sessuale sono state 2.660;
- le donne sfigurate al volto sono state 11;
- le donne uccise sono state 49, pari al 34,75% degli omicidi totali: quasi una ogni 4 giorni;
- le donne uccise dal partner o dall’ex partner sono state 24.
Alle violenze psicologiche e fisiche, poi, si aggiungono quelle economiche, a partire dal cosiddetto gender pay gap. A parità di mansioni e anzianità lavorativa, le donne continuano a guadagnare, in media, il 13% in meno rispetto agli uomini, con tutto quello che questo comporta sia nel presente (maggiori difficoltà nel far fronte alle spese quotidiane) che nel futuro (pensioni più basse). Per non parlare, poi, del terribile bivio di fronte a cui molte si trovano di fronte: lavorare o diventare madri.
Niente di tutto questo è accettabile.
Invitiamo chiunque si trovi in difficoltà a chiamare il numero gratuito 1522 (attivo tutti i giorni, 24 ore su 24), a visitare il sito www.1522.eu o a rivolgersi a uno dei tanti centri antiviolenza presenti sul territorio. Ricordiamo, infine, che è possibile denunciare episodi di violenza domestica anche attraverso l’app Youpol della Polizia di Stato, disponibile per Android e iOS.
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