“Spetta alla nostra generazione chiedere ai leader del mondo di adempiere alle loro promesse per fare sì che tutti i bambini abbiano in pienezza tutti i propri diritti.”1 Ecco allora che il 20 novembre 2024 si celebra la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In questa data si ricorda quella in cui l’assemblea Generale dell’ONU, nel 1989, ha approvato la convenzione sui diritti dell’infanzia (Convention on the Rights of the Child – CRC)
Dai Bisogni ai Diritti
Con la CRC si sancisce il passaggio dal concetto di bisogno, associato all’infanzia, a quello di diritto. In quanto convenzione internazionale, la CRC ha lo status giuridico di accordo formale tra gli Stati, che ne monitorano e garantiscono l’applicazione tramite l’organizzazione delle Nazioni Unite. E’ quindi con la CRC che viene pienamente sancito quel passaggio fondamentale che riconosce le persone di minore età come portatrici di diritti specifici a loro dedicati, definendo conseguentemente la responsabilità delle persone adulte in tal senso.
I quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono:
- Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
- Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
- Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale.
- Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
La CRC si declina sostanzialmente in due macro dimensioni:
Ed è composta di 3 parti: la prima di diritti (artt. 1-41), la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45), mentre la terza descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54).
La giornata internazionale del 20 novembre 2024 è a tutti gli effetti un’occasione per riportare i dati sulla violenza sui minori forniti dall’ultima edizione del dossier “Indifesa” di Terre des Hommes. 2
Alcuni dati in Italia
Il dossier, redatto grazie ai dati forniti dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale, e pubblicato a ottobre, evidenzia un aumento dei reati sui minori in Italia: quasi 7mila nel 2023, cioè 19 reati al giorno (in 10 anni si è registrato un aumento del 34% – pag.100).
I reati che registrano l’incremento più alto sono i maltrattamenti in famiglia: 2843 casi (raddoppiati dal 2013).
Inoltre nel dossier è evidenziato come le bambine e le ragazze siano quelle più colpite: nel 61% dei casi sono proprio le loro le vittime (per la maggior parte sono crimini come violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, detenzione di materiale pornografico, prostituzione e pornografia minorile).
Hanno, invece, più vittime maschili i reati come l’omicidio volontario, l’abbandono di persone minori o incapaci, l’abuso dei mezzi di corruzione o di disciplina e la sottrazione di persone incapaci.
Il disagio psicologico
Emerge anche l’aumento del disagio psicologico nei ragazzi e, soprattutto nelle ragazze secondo l’Istituto superiore della sanità, il 52% delle ragazze ritiene che la pandemia abbia avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale (pag.32).
Una tendenza confermata anche a livello internazionale dall’OMS, che evidenzia un peggioramento nel benessere tra i giovani: il 28% delle quindicenni avverte una profonda solitudine, mentre i coetanei maschi si attestano al 13%.
Tra le cause del malessere psicologico delle ragazze, quella principale (76%) è la difficoltà di accettarsi e stare bene con il proprio corpo. Altre cause di sofferenza sono le relazioni difficili con i genitori e le prestazioni scolastiche. Le soluzioni, proposte dalle ragazze stesse sono che la scuola si occupi di più di salute mentale e la presenza di uno psicologo gratuito fuori dalla scuola.
Piccoli passi cambiano il mondo
E’ vero la scuola è importante, ma non basta; infatti nel messaggio del Papa per la prima Giornata mondiale dei bambini, celebrata a Roma il 25 e 26 maggio 2024 sono messi in risalto i valori della condivisione e del perdono: così cresce l’amicizia, “con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi”. “Tutti siete importanti”, prosegue Francesco, e tutti siamo “figli e fratelli”, anelli “di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra”. Per questo, sottolinea, “vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni!”. E soprattutto ascoltare il primo degli amici.
Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi3.
- 1. Henrietta Fore, Ex Direttore esecutivo dell’UNICEF ↩︎
- 2. La Federazione internazionale Terre des Hommes, in inglese Terre des Hommes International Federation (TDHIF), è una rete di 9 organizzazioni nazionali impegnate nella difesa dei diritti dei bambini e nella promozione di uno sviluppo equo, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere. ↩︎
- 3. https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-03/papa-francesco-messaggio-giornata-mondiale-bambini.html ↩︎
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