Cosenza, capitale della dislessia: al via la Settimana Nazionale 2025. Il convegno AID1 “Vivere la dislessia: tra opportunità e ostacoli” apre le iniziative dal 6 al 12 ottobre.
Cenni di storia sulla dislessia
Come noto, la dislessia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) che riguarda la lettura, la scrittura e a volte la comprensione del testo. Non è una malattia, ma un diverso modo di funzionamento del cervello.2
Nel corso del Novecento, la scienza ha progressivamente compreso che la dislessia non dipende da pigrizia o mancanza di intelligenza, ma da una diversa elaborazione dei suoni e delle parole nel cervello.
La ricerca e il riconoscimento
Le ricerche neuroscientifiche più recenti hanno mostrato che i cervelli delle persone dislessiche attivano in modo differente alcune aree deputate al linguaggio e alla lettura3.
Oggi la ricerca punta non solo a comprendere le cause, ma anche a individuare strategie didattiche e tecnologiche per sostenere l’apprendimento, valorizzando le potenzialità individuali.
In Italia, la dislessia è riconosciuta ufficialmente come DSA grazie alla Legge 170 del 2010, che garantisce diritti e strumenti compensativi agli studenti (come mappe concettuali, sintesi vocali, tempi aggiuntivi).
All’estero, soprattutto nei paesi anglosassoni, il riconoscimento è arrivato prima: già dagli anni ’70 erano attivi centri di diagnosi e programmi educativi specifici.
Oggi la consapevolezza è cresciuta molto, anche se permangono differenze tra regioni, scuole e sistemi scolastici.
La dislessia: opportunità o ostacolo?
La dislessia può sembrare un ostacolo, soprattutto in un mondo ancora basato su lettura e scrittura.
Tuttavia, per molte persone diventa anche un’opportunità: sviluppano creatività, pensiero visivo, intuizione e capacità di problem solving.
E’ noto che molti artisti, scienziati e imprenditori dislessici (come Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Steven Spielberg, Richard Branson) hanno trasformato la loro “diversità” in una forza.
Il segreto sta nel conoscersi, accettarsi e trovare il proprio modo di imparare.
Un nuovo sguardo sull’inclusione
L’inclusione non significa solo “aiutare chi ha difficoltà”, ma costruire una scuola e una società dove ognuno possa imparare secondo i propri tempi e talenti.
Serve una didattica flessibile, empatica e digitale, in cui le differenze siano considerate una ricchezza e non un limite.
La vera sfida è cambiare lo sguardo: non chiedere ai ragazzi di adattarsi alla scuola, ma rendere la scuola adatta a tutti i ragazzi.
Il supporto delle tecnologie
- Sintesi vocale e audiolibri aiutano nella lettura.
- Mappe concettuali digitali e software per la scrittura guidata supportano l’organizzazione del pensiero.
- Le app educative interattive rendono lo studio più accessibile e stimolante.
Pertanto la tecnologia, se usata bene, non “compensa una mancanza”, ma libera il potenziale di chi apprende in modo diverso.
Appendice
Una settimana di eventi in tutta Italia
Quest’anno, dal 6 al 12 ottobre, in occasione della decima edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, si terranno centinaia di iniziative promosse dalle sezioni AID in tutta Italia: incontri nelle scuole, laboratori, convegni, webinar e attività di sensibilizzazione.
Tra gli appuntamenti principali, l’incontro al MUBA di Milano, l’8 ottobre, dedicato ai segnali precoci dei DSA e alle strategie per l’apprendimento.
Dati certi su alunni certificati
- Nell’anno scolastico 2022/2023, gli alunni con diagnosi certificata di DSA sono 354.569, pari al 6% della popolazione scolastica. (https://www.orizzontescuola.it/dsa-a-scuola-dai-dati-del-ministero-non-risulta-boom-di-certificazioni-servono-diagnosi-piu-tempestive-lanalisi-dellassociazione-italiana-dislessia/?utm_source=chatgpt.com)
- Negli anni scolastici precedenti (2019-2020, 2020-2021), il numero era circa 318.678 nel 2019/20 e 326.548 nel 2020/21 (pari al 5,3-5,4% degli studenti) (https://www.capire.org/attivita/note_informative/NI_Lombardia_2023_39.pdf?utm_source=chatgpt.com).
Stime più ampie / proiezioni
- L’AID stima che, proiettando la percentuale del 6% su tutta la popolazione italiana, le persone con DSA potrebbero essere circa 3,6 milioni. Questa cifra comprende sia studenti certificati sia adulti che potrebbero avere un DSA non diagnosticato.
- Un’altra fonte segnala che “oltre 2 milioni” di persone in Italia vivono con DSA (anche se non tutte sono certificate)
L’obiettivo comune è diffondere una cultura dell’inclusione e garantire pari opportunità di crescita e formazione a tutti gli studenti.
Nota: Alcune parti di questo articolo sono state realizzate con il supporto di strumenti di intelligenza artificiale, sotto la supervisione e revisione del giornalista autore
Riferimenti:
- Associazione Italiana Dislessia ↩︎
- 1. Le prime ricerche sulla dislessia risalgono alla fine dell’Ottocento: nel 1896, il medico inglese Pringle Morgan descrisse il caso di un bambino intelligente ma incapace di leggere, coniando l’espressione “cecità verbale congenita” ↩︎
- 2.Gli studi genetici indicano anche una componente ereditaria: spesso la dislessia si riscontra in più membri della stessa famiglia. ↩︎
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