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13th
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Recensione

Nel suo libro1, Gianrico Carofiglio ci invita a guardare all’errore e all’ignoranza non come incidenti, ma come parte essenziale della nostra vita. Sbagliare significa imparare ad adattarsi, a improvvisare, a tollerare la frustrazione e a trasformare le fragilità in punti di forza. La riflessione si allarga anche alla democrazia, intesa come sistema che accoglie l’errore e permette di tornare indietro. Per affrontare le sfide del presente servono strumenti critici e linguistici, capaci di smontare le trappole del populismo. Un testo che invita a tenere gli occhi spalancati sul mondo e a vivere l’imperfezione come occasione di crescita personale e collettiva.

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Elogio dell’ignoranza e dell’errore

Con il suo stile limpido e al tempo stesso profondo, Gianrico Carofiglio ci invita a riflettere su un argomento tanto scomodo quanto inevitabile: l’ignoranza e l’errore. L’autore non li considera incidenti di percorso o banali sviste, ma parte costitutiva della nostra condizione umana. Sbagliare, errare, fallire non sono scostamenti dalla normalità, ma il nostro modo naturale di stare al mondo.

Partendo dalla propria esperienza personale, Carofiglio spiega come il coraggio, la forza e soprattutto la fantasia siano la nostra “cassetta degli attrezzi” indispensabile per affrontare l’incertezza dell’esistenza. La vita, infatti, non segue un piano rigido (pensato/voluto da noi): la vita ci sorprende, ci mette alla prova e ci costringe ad adattarci con flessibilità. Ecco allora che la capacità di improvvisare o di affidarsi diventa una forma di saggezza e così pure imparare a tollerare la frustrazione, nonché a fare buon uso dell’evento fallimentare.

Inconsapevoli o consapevoli? Questo è il dilemma

Un messaggio centrale del libro è che l’errore va compreso e possibilmente trasformato! Addirittura nelle nostre debolezze si possono nascondere i semi della forza, se sappiamo guardarle con onestà (risorse nascoste)2. Questo richiede consapevolezza, spirito critico e, soprattutto, la capacità di percepirsi come parte di una comunità. Non a caso Carofiglio allarga la sua riflessione dal piano personale a quello collettivo e politico: la democrazia, dice, è il sistema che più di ogni altro accoglie l’errore, perché rende reversibili le decisioni e lascia spazio al ripensamento. È un processo fluido che, proprio nella sua imperfezione, garantisce libertà e con l’uso della logica approda al miglioramento.

L’autore mette anche in guardia contro il pericolo dell’autocompiacimento; infatti, più siamo inconsapevoli delle nostre debolezze, più rischiamo di sentirci onniscienti. Per questo è necessario acquisire strumenti di linguistica e dialettica, in grado di smontare le trappole del linguaggio populista (le false notizie) e affrontare con lucidità la battaglia delle idee. La vera efficacia politica, infatti, non nasce da frasi perfette, ma dalla capacità di trasmettere significato, etica civile e visione del mondo.

Serendipity3

Carofiglio ci ricorda anche che spesso i cambiamenti più grandi non sono frutto di strategie preordinate, ma di gesti imprevisti, di intuizioni non intenzionali. Ciò che conta è mantenere “gli occhi spalancati sul mondo”, con apertura, curiosità e spirito critico.

In definitiva, questo libro è un invito a considerare l’errore non come un nemico, ma come un compagno di viaggio: una fonte di crescita personale e collettiva, capace di insegnarci resilienza, tolleranza e umanità.

  1. 1. Gianrico Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore, Einaudi 2024 ↩︎
  2. 2. Infatti secondo l’idea centrale di Carl Rogers (psicologo USA) ogni essere umano possiede una spinta innata verso la crescita e la realizzazione del proprio potenziale, un processo chiamato tendenza attualizzante (vedi il suo libro: Terapia Centrata Sul Cliente).  ↩︎
  3. 2. Scoperta fortuita e inaspettata di qualcosa di prezioso o utile, spesso mentre sii cerca altroÈ un misto di fortuna, caso e abilità nell’interpretare le coincidenze in modo positivo, come quando Christopher Columbus scoprì l’America non cercando una nuova terra ma un passaggio per l’India.  ↩︎


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