Si è svolta a Roma EUR, nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo una mostra internazionale d’Arte sul tema Omaggio a San Francesco, dal 4 al 12 ottobre 2025. L’evento è stato curato dall’Associazione Arte in Cammino di Angela Chiassai, in occasione delle celebrazioni per l’Ottavo Centenario della morte del Santo (che ricorrerà nel 2026). L’introduzione e la presentazione della mostra sono state affidate alla Dott.ssa Angela Chiassai, all’Architetto e Prof.ssa Critica d’Arte Barbara Righetti, alla Prof.ssa Elena Gradini, all’Architetto Enrico Cassai, alla Prof.ssa Maria Giovanna Uccellatore e al Direttore artistico Pierluca Righetti. L’evento si è svolto alla presenza del nuovo Parroco, Padre Luca Atzeni.

Hanno partecipato all’evento artistico, arricchito dal famoso Coro Exsultet, molti artisti, provenienti dall’Italia e dall’Estero: Alessandra Morricone, Alessia Maggio, Angela Alibrand, Angela Chiassai, Antonino Maria Ferro, Antonino Pasquale Calabr, Barbara Righetti, Bruno Pizzichelli, Carla Piccamiglio, Serenella Polidoro, Susanna Melegari, Sylvie Poinsot, Xavier Yarto, Zsuzsanna Kron, Chiara Fanucci, Christina Mitterhube, Cia Corvelli, Claudio Gagliardini, Claudio Sepe, Davide Leocata, Dino Coffani, Domenico Balestrieri, Fabio Corradini, Giuseppe Oliva, Graziella Geremia, Josefina Temin Perchik, Katia De Rosa, Laura Alescio, Laura Soro, Luigi Salvatori, Maria Emilo, Mario Marzi. Tutti artisti di grande talento che, attraverso la loro tecnica e la loro arte, hanno saputo testimoniare la figura di San Francesco e l’attualità del suo messaggio di pace, universale per tutti i tempi e per il mondo intero.

Tra i numerosi artisti in mostra, sono rimasto particolarmente colpito dall’opera di Mario Marzi: “Armonia universale”, un dipinto ad olio su tela di 70×100 cm, del 2024.
Il paesaggio presentato è al centro del mondo poetico e fantastico di Mario Marzi. In una visione nostalgica del passato e dell’innocenza di una società permeata da un senso religioso, le sue fonti di ispirazioni affondano nel verismo e nel realismo della seconda metà dell’ottocento, avendo come modello i vari Telemaco Signorini, Jean Francois Millet e Giovanni Segantini e nel sodalizio di artisti italiani attivo fra il 1904 e il 1930 denominato “I XXV della Campagna Romana”.

Ma Marzi non si ferma solamente a dipingere la campagna, il mare, i boschi e le montagne esattamente come si vedono e senza aggiungere o togliere nulla. Marzi va oltre. In una continua ricerca di identità e di approfondimento del proprio stile, abbandona man mano la sua impostazione culturale accademica lasciando affiorare e portando alla luce le sue reminiscenze dell’arte di Henri Rousseau e di Antonio Ligabue.

La profonda fede religiosa di Marzi si identifica con le parole del profeta Isaia: “l lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue”.

La descrizione di Isaia è un simbolo ricco ed espressivo, quasi una parabola, che veicola il messaggio secondo cui anche gli uomini più malvagi possono trasformarsi in esseri dolci e mansueti, e le persone più divise tra loro possono vivere unite in pace. Queste parole si concretizzano nella pittura presentata da Marzi in questa mostra dedicata a San Francesco, “Armonia universale”, il cui paesaggio raffigura un mondo escatologico dove una lince convive pacificamente con un mansueto pettirosso. L’opera suggerisce il ritorno a un’età dell’oro primordiale o l’instaurazione di un paradiso terrestre, un’immagine potente che, come predicava San Francesco, simboleggia l’armonia universale, la fine della violenza e del conflitto, e il ripristino di un ordine naturale perfetto.

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