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Sidonio Apollinare

Tra i più insigni esponenti della cultura tardo romana, Gaio Sollio Sidonio Apollinare nacque a Lugdunum, l’attuale Lione, da una famiglia di rango senatorio. Pur essendo essenzialmente un uomo di lettere, venne presto catapultato sulla scena politica grazie al matrimonio con Papianilla, la figlia di Avito, senatore gallico asceso al trono imperiale nel 455. Per Avito, Sidonio compose il primo dei suoi panegirici, che già valse una Statua nel foro di Traiano. Celebrerà nello stesso modo altri due imperatori, Maioriano e Drocopio Antemio guadagnandosi le cariche di prefetto di Roma e di capo del senato, e poi anche il titolo di patricius.
Tornato in Arvernia nel 469, divenne vescovo di Clermont proprio nel periodo in cui la regione subiva la pressione del regno visigoto di Tolosa. Dopo la capitolazione della città, nel 374, fu costretto all’esilio a Carcassonne, ma riuscì a recuperare la carica a seguito di una supplica al re Eurico. Morì verso il 490 e fu canonizzato poco tempo dopo. Lasciò una raccolta di poesie e una vasta corrispondenza, assai preziosa, quest‘ultima, come testimonianza della politica, dell’arte e dei costumi del periodo.



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