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La visione interiore del Ritratto

Rubén Belloso Adorna  è uno dei massimi esponenti della pittura iperrealista al mondo. Nato a Siviglia, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, ha perfezionato la tecnica del pastello morbido, fino ad arrivare a livelli estremi, realizzando Ritratti talmente realistici da essere scambiati per fotografie.

Escludendo le opere commissionate e qualche eccezione, l’artista spagnolo realizza preferibilmente Ritratti di clochard e persone che vivono in strada.

Per l’incredibile realismo dei ritratti e dei dettagli delle sue opere, Rubén ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, partecipando anche ad importanti esposizioni in Italia, dove effettua “corsi di pastello”.

 

Belloso Adorna è pittore fondamentalmente figurativo, sempre vicino alla realtà fisica con segno sicuro e con un cromatismo che sottolinea il trauma di una produzione che nasconde profonde riflessioni filosofiche, sottili elucubrazioni, continui turbamenti in una persona che non si limita ad una rappresentazione sterile, ma che vuole trasmettere con le sue opere messaggi sottintesi o manifesti di una interiorità, a volte serena, più volte tormentata.

Siamo lontani dal verismo aneddotico: il “motivo” naturale di fronte al quale si pone è filtrato dal suo bagaglio sentimentale ed è ricomposto sulla carta pervaso di un nuovo significato. I Ritratti rugosi dei vecchi, gioiosi dei bambini, sereni delle mamme bianche o di colore, compassati dell’intellettuale, sono le sue radici che attraverso la continua rielaborazione della memoria si rinnovano e soprattutto  si conservano.

Grazie all’approfondimento della ricerca intimista e alla padronanza assoluta della tecnica pittorica Rubén, con tratti ricchi di gesti e di colore, compone Volti familiari o semplicemente “incontrati” che seducono per il loro poetico naturalismo. La luce e le ombre penetrano nelle forme del volto, nelle barbe ispide, nei capelli spettinati, fondendo ogni elemento, sfondi, figure e oggetti secondari, come in una diffusione del colore, ora corposo ora evanescente, sortendo vibranti effetti che volutamente richiamano alla memoria l’atmosfera introspettiva, pacata fino alla malinconia.

La sua spontaneità si manifesta nelle opere come nel comportamento quotidiano, avendo il coraggio della sincerità. E le sue immagini chiariscono perfettamente come questa sincerità consista nell’immediatezza visiva dell’uomo, della natura e dei sentimenti.

La sua arte nasce da un interesse di carattere sentimentale verso la pittura che converte in una rappresentazione neofigurativa per una istintiva necessità di chiarezza e di comunicazione. C’è nelle opere del giovane artista spagnolo (nato nel 1986), una felicità di espressione, una concretezza di colori e di segni che sono filtrati attraverso uno stile personale; c’è un linguaggio pieno di risonanze interiori che raggiunge una permanenza di risultati indiscutibili e validi.

In silenzio egli ha sentito giovanissimo il bisogno di trasferire sulla carta ciò che il suo occhio attento e sensibile è riuscito ad inglobare, ciò che il suo animo di contemplativo ha percepito

Lo strumento stilistico di cui si serve l’autore per esprimere la propria inesauribile ricchezza di sentimenti ed una piena e autentica umanità, prova che Rubén ha tratto dall’impressionismo ciò di cui ha avuto bisogno, per superare il concetto di una realtà immobile e per dipingere con autonomia di toni e di linguaggio le sue genuine ispirazioni.

Nella sua arte elabora soprattutto Ritratti, di uomini, vecchi, donne,  raffigurandole a volte con capelli lunghi, a volte con capelli raccolti. All’occhio dell’osservante le figure  diventano pensiero e materia e perciò arte sublimata nella più alta vetta della sostanza intellettuale del mito.

Rappresentare volti con  ripetività quasi ossessiva, è emblematico di una ricerca introspettiva che non indulge a facili rappresentazioni formali, ma che fa intuire situazioni e stati d’animo di particolare intensità. Certo in ogni quadro è evidente la padronanza del Maestro di una anatomia precisa, di proporzioni scevre da deformazioni o dalla ricerca di atteggiamenti di facile presa sull’osservatore. Infatti, raramente le figure sono intere, quasi sempre l’artista coglie il volto, l’essenziale, usando con sicurezza il disegno e privilegiando cromatismi limitati, ma intriganti.  In ogni caso il pittore non mistifica nulla, e ognuna delle sue opere denuncia originalità di ispirazione e sicurezza di espressione.

La tecnica del  Maestro spagnolo è costituita essenzialmente nell’uso di pastelli morbidi stesi su una base preparata con gesso e polvere di pomice applicata con le dita al fine di renderla ruvida  e dall’aspetto chiaroscurale.

I Volti, i Ritratti e le figure dipinte da Rubén sono presentate nella loro realtà dinamica ed il disegno graffiante e pur dolcemente curvilineo realizza immagini altamente espressive. Questo ci porta allo “stile” di Belloso Adorna ai suoi connotati essenziali: colori, movimento, atmosfera emozionale. Il rapporto di masse, la geometria delle figure, le scomposizioni prospettiche, il cromatismo contenuto, rivelano, al di là di ogni schema stilistico scolastico, un autentico Artista.

Emana, quindi, da ogni opera, da ogni volto, un messaggio di fede talché la sua pittura nella apparente semplicità, nel suo fascino non immediato ma profondo, nella sua indipendenza, e infine nella sua icasticità, coinvolge l’osservatore rendendolo convinto e partecipe. I suoi quadri evidenziano sempre la spontaneità e l’inventiva ed hanno una grande vigoria comunicativa tanto che in ognuno di essi si può intravedere quanto la sua stessa sensibilità gli suggerisce.

La filosofia che domina l’antologia di immagini tipiche del repertorio figurale di Rubén ha una radice semplice, ma non convenzionale: un desiderio di “primordiale” in antitesi con tanti documenti profetici di maniera. A modo suo, l’artista diventa Clochard, Vecchio, Vescovo, Militare, Moglie, Clown, Barbone (Tramp), Malato, Donna, Bambino, senza discriminazioni, per nuovo e puntualmente “volto  cosciente”, un volto che sa di poter trasformare all’alba di un giorno senza nome.

La fedeltà alle istanze della realtà assume poi un particolare valore poiché è una fedeltà ricercata e voluta per saggiare l’attualità espressiva a contatto con l’arricchimento conseguito in anni di ricerche pittoriche per raggiungere l’equilibrio di una intelligente sintesi, ove acquista voce il lavoro dell’artista con le sue predilezioni e i suoi miti.

Ma l’importanza per Rubén, non sta nell’aver superato la fase tradizionale, bensì consiste nell’avere scelto e trovato il punto adatto della sua inserzione in tale tradizione. Egli ha ben capito che doveva superare la barriera del realismo nei volti e rinnovarlo, sicché nelle opere i volti sono visti su un piano differente, con occhio e con spirito vivo, resi con colore che ne creano l’atmosfera voluta e con una capacità espressiva che lascia alla contemplazione, nuove e personali sensazioni.



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