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La prima donna al mondo a ottenere una cattedra universitaria

Laura Maria Caterina Bassi Veratti, più nota come Laura Bassi (Bologna 1711-1778) è stata una fisica e accademica italiana (Università di Bologna).

Fu la prima donna al mondo a ottenere una cattedra universitaria ed anche una delle prime donne laureate d’Italia[1].

Cenni storici

Nel secolo precedente, da un punto di vista storico, all’imponente eredità medievale si aggiunsero ora le correnti alchemiche scaturite dal neoplatonismo ficiniano, dal paracelsismo[2]. Invece, nel XVIII secolo, il secolo di Laura Bassi, iniziano i viaggi dell’esplorazione dove Bougainville, Cook, La Perouse e Malaspina compiono una serie di spedizioni a scopo scientifico, geografico e politico nell’oceano Pacifico. Spagnoli e Portoghesi si spingono in Amazzonia e Mato Grosso per delimitare le rispettive aree di influenza. Ma con Humbolt il viaggio diventa strumento per la nascita della geografia moderna.[3] Si cominciò ad usare il calcolo matematico per misurare il movimento delle stelle ed i fenomeni fisici nelle regioni che furono esplorate.

Insomma, con l’espressione “rivoluzione scientifica” si è soliti indicare quel periodo della storia europea, compreso fra la metà del XVI e la fine del XVIII secolo, durante il quale furono poste le basi concettuali, metodologiche e istituzionali della scienza moderna.

L’educazione di Laura

In questa cornice storica nacque Laura Bassi a Bologna che, all’epoca faceva parte del territorio dello Stato Pontificio, da genitori scandianesi[4]. Il padre Giuseppe Bassi era “dottore di legge”.

Date le sue eccezionali doti intellettuali, la famiglia riuscì a impartirle un’educazione privata, affidandola a Gaetano Tacconi[5]. Fu lo stesso Tacconi a chiedere alla famiglia di poterla istruire in logica, metafisica, fisica e psicologia, materie di studio nei collegi e nelle università, che ella in quanto donna non avrebbe potuto frequentare.

Nel 1732, su decisione del Senato accademico e grazie ai buoni uffici del cardinale Prospero Lambertini[6], l’Università di Bologna le conferì la laurea in filosofia e le assegnò per la stessa materia una libera docenza.

Nello stesso anno fu aggregata al collegio dei dottori di filosofia.

La sua fu una carriera scientifica sensazionale e brillante per l’epoca, perseguita con un’intelligenza e una tenacia insuperabili. La sua fama varcò ben presto i confini di Bologna, divenendo ella un punto di riferimento essenziale per tutta la Repubblica delle Lettere del tempo, quale una delle principali esperte di fisica newtoniana[7].

Nel 1738 si sposò con il medico Giuseppe Veratti, scelto anche perché le promise che non avrebbe ostacolato i suoi studi. Ebbero otto figli, di cui solo cinque sopravvissuti.

Nel 1745 fu nominata da papa Benedetto XIV accademica benedettina, nonostante l’opposizione dei colleghi, con una pensione di 100 lire l’anno: il pontefice istituì per lei un 25º posto, originariamente non previsto.

La ricerca e la didattica

Nel 1749 avviò con grande successo corsi di fisica sperimentale. Le lezioni si tennero nella sua casa, nel laboratorio allestito insieme al marito. Dal momento che a Bologna era l’unico corso sulla disciplina ed era frequentato soprattutto da studenti dell’università, il Senato accademico ne riconobbe l’utilità pubblica e assegnò a Laura Bassi uno stipendio di 1000 lire, uno dei più alti dell’università felsinea. Dal 1766 cominciò a insegnare fisica sperimentale agli alunni del Collegio di Montalto delle Marche.

Laura Bassi era una seguace delle teorie newtoniane[8] e cercò di applicarle in molteplici campi di ricerca, in particolare alla fisica elettrica, di cui divenne, assieme con il marito, uno dei principali cultori italiani.

Era inoltre in stretto contatto con Giovanni Battista Beccaria[9], l’abate Jean Antoine Nollet[10], Felice Fontana[11] e Alessandro Volta, e fu insegnante di Lazzaro Spallanzani, che le era cugino.

Tutte le sue attività scientifiche erano dedicate alla ricerca ed alla didattica, tanto che alla fine riuscì a farsi assegnare la cattedra di professore di fisica sperimentale nell’Istituto delle Scienze, finalmente senza alcuna limitazione dovuta al sesso.

Per approfondimenti

Laura Bassi


[1] La concittadina Bettisia Gozzadini (giurisprudenza 1236 con il massimo dei voti), la napoletana Costanza Calenda dottore in Medicina presso l’Università di Napoli verso il 1422 e la veneziana Elena Lucrezia Corner (1678 in filosofia).

[2] Si possono distinguere vari tipi di alchimia: quella trasmutatoria (che mira a trasformare i metalli in oro); quella medica (che mira a prolungare la vita) e ‒ novità sorta nel Rinascimento ‒ forme di alchimia mistica che cercano di raggiungere, attraverso il lavoro alchemico o, al contrario, al fine di realizzarlo, l’illuminazione interiore, se non addirittura un contatto intimo con la divinità.https://www.treccani.it/enciclopedia/la-rivoluzione-scientifica-i-domini-della-conoscenza-alchimia_(Storia-della-Scienza)/

[3] https://www.storiain.net/storia/le-grandi-spedizioni-del-xviii-secolo/

[4] Scandiano è una città della provincia di Reggio Emilia

[5] Docente di biologia, storia naturale e medicina

[6] Futuro papa Benedetto XIV

[7] https://magazine.unibo.it/archivio/2020/05/08/in-onda-su-rai-storia-il-docufilm-una-cattedra-per-laura-bassi

[8] Isaac Newton (1642-1726)

[9] Giovanni Battista Beccaria (1716 –1781) è stato un monaco cristiano, fisico e matematico italiano

[10] Jean Antoine Nollet, conosciuto come l’abate Nollet (1700 –1770), è stato un fisico francese[11] Felice Fontana (1730 –1805) è stato un fisico italiano. È stato inoltre un illustre tossicologo e studioso dell’occhio umano 



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