Apr
23rd
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Intervista alla Pernice Nordica

«Fermati, dove vai, mi sembri un po’ spiazzata. Non sei pratica della zona, eh? Lasciami indovinare: dunque, non hai le corna perciò non puoi essere un caribù e tantomeno un alce… loro ce le hanno addirittura fatte a palco. Agli orsi non somigli per niente… E non hai piumaggio, quindi non sei un uccello. Oppure sei una scimmia? Qui in Alaska fa troppo freddo per le scimmie, so che vivono bene solo al caldo. Però ho sentito dire che hanno quattro mani, proprio come te».

Io ho due mani e due piedi, non è proprio la stessa cosa. Sono umana, cioè di razza umana. Sai qualcosa degli umani? Te ne hanno parlato? Tu sei willow ptarmigan, il simbolo dell’Alaska, non è vero?

«No, mai. Benvenuta in Alaska, comunque. Scusa se non esco dal buco per salutarti, ma non voglio prendere freddo. Qui c’è un tepore delizioso. Si sono la pernice bianca nordica (Lagopus lagopus) e sono un uccello della famiglia dei Phasianidae». Mi cacciano perchè ho la carne buona…

Me l’immagino il tuo tepore, sei immersa nella neve fin sopra la testa. Se non mi chiamavi, nemmeno ti vedevo.

«Magnifico, dunque le piume mimetiche invernali funzionano».

Stai tranquilla, è difficile vederti. Ma dev’essere una faticaccia fare il cambio di stagione ogni anno: da marrone chiaro come sei durante l’estate, diventi bianco- latte appena arriva il freddo. Anzi, ho letto da qualche parte che hai anche un abito per la mezza stagione, un po’ bruno e un po’ bianco. Come funziona questa faccenda delle piume? Strappi via quelle estive con il becco, e loro siccome viene l’inverno ti ricre­scono bianche?

«No, fanno tutto da sé. Un bel mattino mi sveglio e mi accorgo che una penna marrone è sparita e al suo posto ce n’è una bianca. Allora capisco che sta per nevicare. Ma è la pelle che se ne occupa, io non ci penso nemmeno».

Lo so che è la pelle. È lei che fa tutto. Forma le unghie, le corna e perfino le squame e le scaglie dei pesci… Come fa, però?

« Beh, è semplice: una papilla si indurisce, si allunga, e poi si inclina nel verso giusto. Quando la penna è pronta, la papilla si ritira e lascia che se la cavi da sola. Tanto ormai non ha nemmeno bisogno di essere nutrita dal sangue perché è vuota… Dal punto di vista biologico la puoi considerare come morta. Difatti se me ne tagli una mi fai un dispetto, ma non mi fai male. Capito?».

Quanti tipi di piume esistono?

«Prima di tutto ci sono le penne di contorno, che ci danno il colore e in un certo senso anche la forma, e sono importantissime per vola­re. Sotto c’è il piumino, raccolto in ciuffetti alla base delle penne, e poi ci sono le semipiume».

Semipiume? Che roba è?

«Una via di mezzo tra le penne di contorno e il piumino. Ma non è tutto, perché esistono anche le filopiume, un po’ setolose… Assomigliano ai peli. Io però non ho niente di setoloso, sono tutta morbida. Ti interessa sapere come è fatta una penna?».

Certo. Anzi, se aspetti un momento prendo appunti. Che razza di clima qui da te… Ma com’è che ti sei stabilita in un postaccio come l’Alaska?

«Postaccio? Ma è bellissimo, l’Alaska. Anzi, l’Alieska, che significa “la grande terra”, come la chiamavano gli antichi abitanti. È un posto meraviglioso, la nostra taiga: tutta foreste di conifere con le montagne intorno, mentre d’esta­te è una piana verde-smagliante e piena di fiori, un paradiso. Per il freddo basta organizzarsi».

Con piume, piumini e contropiume…

«Sicuro. Il piumaggio imprigiona l’aria tiepida del corpo e ci protegge dal congelamento. Noi pernici polari siamo bravissime a difenderci dal freddo, siamo altamente specializzate. Sai, non tutti gli uccelli ci riescono. Certi muoiono stecchiti appena il termometro scende un po’, e al Polo neanche ci vengono. E se ci vengono, d’inverno poi migrano al Sud. Ma non volevi sapere com’è fatta una piuma?».

Sì, se riprendo l’uso delle dita mi scrivo tutto…

«In un certo senso la penna è divisa in due parti. Una parte è come una stecca… La parte superiore della penna ha sui lati due serie di barbe e poi ogni barba ha due serie di barbuie…».

E ogni barbuta due serie di barbuline

«No, no, ha una serie di uncini che tengono insieme il tessuto. E bisogna curarle bene, le piume… Ce le dobbiamo ripassare col becco, e possibilmente anche con le zampe. È un bell’impegno».

Come fai a tenerti pulita? So che gli uccelli fanno il bagno. Ma tu come ti lavi con questo freddo?

«Faccio il bagno di neve. Provaci, è fantastico».

E non ti raffreddi mai?

«Mai. Non so cosa sia un raffreddore. A ogni buon conto, sono sempre sotto cura. Nella corteccia del salice si trova l’aspirina pura, cioè l’acido salicilico e ogni tanto ne becco un po’».

Beata te. Io sono allergico all’aspirina…

«Meno male che non è successo a me che devo nutrirmi soprattutto di salici. Te l’immagini che guaio?».

Già… Come se un’ape fosse allergica al polline!



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