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25th
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Le vitamine

Il nome vitamina fu introdotto da C. Funk nel 1911, quando si scoprì che alcune sostanze, agenti in quantità molto piccole, sono indispensabili per far crescere e mantenere in salute molti animali.
Funk pensava che queste sostanze contenessero tutte dei gruppi aminici e perciò coniò per esse la parola vitamina, che significa letteralmente amina necessaria alla vita: successivamente si scoprì che ciò non corrispondeva al vero, ma questo termine era ormai entrato nell’uso comune e non venne più abbandonato.
Le vitamine, composti organici indispensabili per la vita dell’uomo, agiscono a concentrazioni estremamente piccole attivando, con funzione di catalizzatori, reazioni specifiche anaboliche e cataboliche. Il nostro corpo non è in grado di sintetizzare le vitamine che gli occorrono e quindi deve necessariamente trovarle già preformate negli alimenti. La razione alimentare giornaliera deve, per quantità e soprattutto per la qualità dei cibi che la compongono, contenere nella giusta misura le vitamine necessarie: l’assenza o l’insufficienza di una o più vitamine comporta un danno più o meno grave per l’organismo (avitaminosi). È da notare che in condizioni particolari, come ad esempio in caso di infezioni, di prolungate esposizioni al freddo, di lavoro intenso ecc., il nostro corpo può presentare un fabbisogno di vitamine superiore al normale e quindi, se alimentato con la consueta razione, possono insorgere stati carenziali di Vitamine.
Le vitamine fungono, insomma, da catalizzatori nei confronti di reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo; vengono introdotte con gli alimenti (a differenza degli ormoni, anch’essi catalizzatori di particolari reazioni biochimiche, i quali vengono sintetizzati da alcuni nostri organi). Chimicamente le vitamine vengono suddivise in due grandi gruppi: le liposolubili (o solubili nelle sostanze grasse) e le idrosolubili (o solubili nell’acqua). Va ricordato che in linea generale le vitamine sono sensibili all’azione del calore e vanno incontro a trasformazioni chimiche che le rendono biologicamente inattive: per questo motivo la verdura e la frutta cotte a lungo perdono gran parte del loro contenuto vitaminico.



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