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Intervista a Copernico

Niccolò Copernico (Mikołaj Kopernik in polacco, Nicolaus Copernicus nei testi antichi ed internazionali) (Toruń19 febbraio 1473 – Frauenburg, odierna Frombork, 24 maggio 1543) è stato un astronomo polacco famoso per aver portato all’affermazione della teoria eliocentrica, contribuendo così alla Rivoluzione astronomica. Fu anche un canonico, un giurista, un governatore, un astrologo ed un medico.

D. Sei stato un bambino prodigio?

R. Sono stato spesso infelice, ho perso mio padre a 12 anni di età. Ho fatto parte della mia vita in Collegio e poi all’Accademia di Cracovia, con mio fratello Andrea. Non mi ritengo un bambino prodigio.

D. Perché sei venuto in Italia?

R. Rimasi attratto dalla fama delle scuole italiane. Studiai diritto presso l’Università di Bologna (particolarmente diritto civile e diritto canonico), dato anche il desiderio di mio zio vescovo (zio materno, il vescovo Lukasz Watzenrode), di propormi ad una carriera ecclesiastica. A Bologna incontrai Domenico Maria Novara da Ferrara, già celebre astronomo, e divenni suo allievo ed uno dei suoi più stretti collaboratori.

D. Tra il 1507 e il 1515 hai scritto un trattato di astronomia nel quale delineasti sommariamente i principi della teoria eliocentrica. Il trattato, intitolato De hypothesibus motuum coelestium a se constitutis commentariolus (noto come Commentariolus), apparve esclusivamente in forma manoscritta e venne pubblicato solo nel XIX secolo. Hai aperto la strada a Galileo con la tua teoria eliocentrica. Me ne vuoi parlare?

R. Ai miei tempi i più erano convinti che la terra fosse immobile al centro dell’universo (idea del collega Tolomeo). Io calcolai nuove orbite per la Luna ed il Sole e dimostrai che i pianeti del sistema solare si muovono intorno al Sole.

D. Ma la tua idea/scoperta era una rivoluzione anche per i teologi!!! Proprio da te che hai preso parte alla  commissione del V concilio Laterano per la riforma del calendario nel 1515!!

R. La scienza è una cosa, la fede un’altra. Ma una non esclude l’altra. Anzi la fortifica. Parlerei di intuizioni piu che di certezze. Ho sempre avuto molti dubbi

D. Perché hai pubblicato il tuo libro il De revolutionibus orbium coelestium (La rivoluzione delle sfere celesti) solo poco tempo di morire??

R. La mia opera venne pubblicata a Norimberga da uno stampatore luterano solo poco tempo prima della mia morte. Ho avuto dubbi fino alla fine. Ho dedicato a Papa Paolo II le mie ipotesi.

D. Che mi dici della leggenda che tu morente ne hai ricevuta la prima copia il giorno in cui saresti morto, e taluno scrisse che avendola fra le mani, tu incosciente, ti sia risvegliato dal coma, guardato il libro e, sorridendo, spirato??

R. Ho trascorso i miei ultimi anni facendo il medico dei poveri e studiando e traducendo autori greci. Null’altro.



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